L’esercito della portabilità

di Rosaria Barrile

Circa 270.000 famiglie, pari all’8% del totale, hanno già usufruito delle iniziative messe in atto dalle banche negli ultimi due anni per rinegoziare le rate del mutuo o per sfruttare le norme sulla portabilità. A queste potrebbero aggiungersene altre 90.000 interessati dalla misura straordinaria di sostegno concordata tra l’Abi e l’Associazione dei consumatori che prevede la sospensione del rimborso delle rate di mutuo per almeno 12 mesi. A fornire questi dati è il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini nel corso dell’ultima audizione sul mercato immobiliare presentato alla Commissione Ambiente, Tutela del Patrimonio e Lavori Pubblici della Camera. Nel dettaglio, sono 195.000 le famiglie che hanno rinegoziato il contratto di mutuo per un controvalore complessivo di circa 20 miliardi di euro e 72.000 quelle che hanno invece cambiato banca attraverso la portabilità del mutuo per un controvalore di circa 8 miliardi di euro. A dare sollievo alle famiglie italiane in difficoltà, secondo le previsioni del direttore generale, sarà inoltre nelle prossime settimane la progressiva adesione di tutte le banche alla moratoria sui mutui casa. Ad oggi le banche che hanno non solo accettato, ma anche applicato condizioni migliorative sarebbero 111 pari al 66,16% degli sportelli complessivi. Rispetto a quanto concordato con le associazione dei consumatori, alcuni banche in modo autonomo, avrebbero infatti deciso di prevedere l’incremento del limite del mutuo erogato, l’incremento del reddito imponibile annuo, l’estensione della durata di sospensione e degli eventi che la determinano, ma soprattutto l’applicazione di tassi più favorevoli durante il periodo di sospensione. Inoltre, la maggioranza delle banche aderenti, pari al 42,03% degli sportelli, ha scelto di sospendere l’intera rata; delle restanti, il 24,75% lascia al cliente la scelta di sospendere l’intera rata o solo la quota capitale, il 19,51% attribuisce in capo alla banca detta opzione mentre solo il 13,71% ha dichiarato di sospendere solamente la quota capitale.
Ma il sistema creditizio, avrebbe più in generale contribuito a sostenere la maggiore stabilità strutturale del mercato immobiliare italiano, rispetto a quello degli altri Paesi europei, anche tramite l’afflusso di adeguate risorse.
“A fine 2009 i finanziamenti delle banche alle famiglie erano pari a quasi 500 miliardi di euro di cui 280 miliardi (56%) rappresentati da mutui per l’acquisto della casa”, ha aggiunto Sabatini, secondo il quale i tassi medi di interesse applicati dalle banche per le nuove operazioni di mutuo per acquisto di immobili “si collocano su un livello inferiore di circa 70 centesimi di punto” rispetto alla media dell’area euro. Ma nel formulare ipotesi di ripresa del settore immobiliare e quindi del comparto dei mutui, l’Abi, che evidenzia già segnali di miglioramento, invita a prendere in considerazione anche l’attuale composizione della domanda di mutui ipotecari in Italia e a tenere conto del basso livello di indebitamento delle famiglie italiane rispetto a quelle del resto d’Europa.

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