Azimut, utile quasi triplicato

Azimut Holding SpA ha chiuso il 2009 con un utile netto consolidato a 118,2 milioni di euro (rispetto ai 42,0 milioni nel 2008). I ricavi consolidati del 2009 sono stati pari a 347,4 milioni di euro (rispetto a 256,3 milioni nel 2008). In calo invece l’utile netto della capogruppo a 65,6 milioni rispetto agli 80,0 milioni del 2008.

 

Il patrimonio gestito a fine 2009 risulta pari a 13,9 miliardi (in crescita di oltre il 14% sui 12,1 miliardi di fine 2008), grazie alla raccolta netta (pari a630 milioni) e ad una performance media ponderata netta al cliente nell’intero 2009 positiva di oltre il 9,0%.

 

La posizione finanziaria netta consolidata a fine dicembre risultava positiva per 21,9 milioni, in netto miglioramento rispetto al valore negativo per 19,7 milioni al 30 settembre 2009 e negativo di 106,9 milioni al 31 dicembre 2008.

 

Il CdA ha deliberato di proporre all’Assemblea dei soci, prevista il 27 aprile 2010 in prima convocazione, la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,10 euro, oltre ad un dividendo aggiuntivo per ulteriori 0,10 euro con le seguenti modalità. Il dividendo ordinario di 0,10 euro sarà pagato per il 50% in contanti e per il rimanente 50% in azioni proprie detenute in portafoglio dalla società; il dividendo aggiuntivo sarà interamente pagato in azioni proprie detenute in portafoglio dalla società.

 

Pietro Giuliani, presidente del Gruppo, sottolinea come: “I lusinghieri risultati ottenuti da Azimut nel 2009 non sono frutto del caso o della fortuna, ma della costante fiducia dei nostri clienti e dell’impegno che tutti, gestori, promotori finanziari e dipendenti, hanno dimostrato in uno dei contesti più difficili non solo per il settore finanziario ma più in generale per l’economia mondiale, che sta faticosamente ritrovando un proprio equilibrio. Siamo orgogliosi della nostra indipendenza e della nostra anomalia nel panorama finanziario italiano, e l’ imminente ingresso del titolo Azimut nell’indice FTSE Mib, a pochi mesi dall’inserimento nell’indice Eurostoxx 600 e dopo poco più di cinque anni dalla quotazione, è un ulteriore riconoscimento del lavoro fin qui svolto”. 

 

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