Scontro ai vertici sul futuro di UniCredit, dipendenti e PF assistono perplessi

Le banche sono al centro delle cronache finanziarie e dei commenti di molti utenti di Bluerating, non solamente PF ma in qualche caso anche dipendenti degli istituti medesimi. Così mentre resta sullo sfondo il tema del prossimo ritorno sul listino di Banca Fideuram, in casa UniCredit pare esserci grande fermento in vista della riorganizzazione delle attività italiane.

 

Una riorganizzazione che non sembra convincere i diretti interessati. Così alle indiscrezioni della prossima nomina di Monica Cellerino, Vladimiro Rambaldi, Claudio Rigo, Rodolfo Ortolani, Antonio Muto, Alessandro Cataldo e Roberto Bertola quali nuovi capi area e più in generale in attesa del varo, che avrebbe dovuto essere sancito oggi ed è invece stato rinviato pare per un duro scontro in atto tra l’amministratore delegato, Alessandro Profumo (promotore dell’iniziativa) e alcune Fondazioni socie (a dir poco perplesse), qualche dipendente commenta: “Prima era una banca solo, poi sono diventate 3, poi 4, ora 7. Adesso si vorrebbe tornare alla banca unica”, intanto il titolo “valeva più di 6 euro e stamane meno di 2. “Tutto per essere più vicini alla gente, ovviamente” conclude ironico il lettore.

 

Dubbi rinfocolati dall’annunciato rinvio di ogni decisione sul “bancone” (o progetto “One 4C” come viene denominato ufficialmente) ad una riunione straordinaria del Cda del prossimo 13 aprile, dunque dopo la tornata regionale di fine mese, un test dal quale alcuni partiti politici potrebbero trarre forza per cercare di ottenere condizioni più favorevoli alle Fondazioni stesse, storicamente legate al territorio e per questo tuttora presidio “strategico” del mondo politico in ambito creditizio. Una “non decisione” che fa scrivere ad un altro nostro lettore: “dietro questa non decisione si saranno scannati sulle nomine e sulla nuova delimitazione dei rispettivi poteri e delle proprie aree di influenza”, con le Fondazioni che “prendono tempo per capire come” vendicarsi del mai amato Alessandro Profumo. “Alla mia riunione di condominio si seguono le stesse tattiche”, conclude sconsolato il lettore.

 

Dalla discussione appaiono per ora assenti i PF del gruppo, eppure è difficile pensare che un simile ripensamento strategico del gruppo non produrrà riflessi in futuro anche sulle attività di asset management di Pioneer piuttosto che sulla rete di Unicredit. Così ancora una volta la domanda che vi rivolgiamo è: che ruolo possono avere i professionisti del risparmio gestito in questa fase di riassestamento del sistema finanziario italiano e, nello specifico, quali vantaggi o svantaggi possono ricadere sulla rete, oltre che sui dipendenti (che già temono i 7 mila esuberi previsti dalla CISL), dal via libera (o dalla cassazione) del progetto One4C tanto caro a Profumo che pur di evitare che finisse su un binario morto sarebbe giunto, non più di 24 ore or sono, a minacciare di andarsene (non prima di aver staccato un congruo assegno, che qualcuno quantifica attorno ai 20 milioni di euro)? Come sempre i vosti commenti qui

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