Nel mirino della Francia 10.000 correntisti italiani

La lotta all’evasione fiscale continua in tutta Europa senza sosta. L’ultimo attacco arriva dal governo francese, ma questa volta emergono dubbi anche sulla legalità delle armi utilizzate dagli uomini di Sarkozy.

Secondo quanto rivelato dall’agenzia Adnkronos il procuratore di Nizza Eric de Montgolfier è in possesso dei dati relativi a 24.000 correntisti dell’istituto HSBC. Dati forniti da un ex-dipendente della banca, Hervé Falciani, che dopo aver scoperto che il sistema applicato dall’istituto permetteva di aggirare tasse, prelievi e tassa sul valore aggiunto, ha iniziato a raccoglierli, con l’intenzione di poterli rivendere ai governi interessati.

E qui sorgono i dubbi sulla legalità dell’operazione intrapresa dalle autorità francesi che però hanno subito smentito e assicurato che i dati utilizzati, provenienti da diverse fonti, “sono tutti legali”.

Ciò che è certo è la presenza di evasori tra questi 24.000 correntisti, 10.000 dei quali, sempre secondo quanto rivelato da Adnkronos, italiani. “Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, intensifica le indagini nell’inchiesta sull’evasione fiscale e sul riciclaggio di denaro” scrive l’agenzia stampa. “E si starebbe stringendo il cerchio sulle posizioni più significative, delineando un metodo che sarebbe comune anche a migliaia di altre operazioni effettuate da residenti in altri Paesi, inclusa l’Italia”.

L’apertura dell’inchiesta a Nizza deriva dalla convinzione che diverse persone che risiedono nella regione abbiano aperto conti nella banca di Ginevra per riciclare denaro sporco.

Intanto la procura di Torino avrebbe già promosso la rogatoria per conoscere l’identità degli italiani sospettati di evasione.

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