Bankitalia ferma American Express

Bankitalia ferma American Express. Con una delibera Via Nazionale ha contestato alcune anomalie nella gestione del servizio in Italia, dalla violazione delle norme antiusura e antiriciclaggio alla carenza nei controlli interni, nella supervisione strategica, nella segnalazione di vigilanza. Da lunedì 12 aprile American Express Services Europe Limited non potrà più emettere nuove carte di credito.

Alle carte revolving sarebbero stati applicati interessi superiori al tasso di soglia: “E’ stato riscontrato l’addebito fin dal 2006 – si legge nel documento – di interessi di mora in misura doppia o tripla”. Tassi da usurai anche se i clienti erano regolari nei pagamenti. Quanto all’antiriclaggio, solo di recente la società aveva messo a punto un sistema per raccogliere i dati sui titolari effettivi delle carte, mentre molte irregolarità sarebbero state riscontrate nell’identificazione dei clienti che hanno operato con banche di San marino e del Vaticano. Via Nazionale ha epresso dubbi anche in materia di pubblicità, trasparenza e prassi operative: assente le indicazioni relative alla valuta per le spese effettuate, ai prelievi, ai tassi di cambio e alle commissioni per la conversione in valuta.

Il gruppo ha fatto sapere di avere aviato un aggiornamento delle procedure, ma intanto da lunedì prossimo non potrà più emettere carte. L’associazione Adusbeg ha inviato all’Antitrust una richiesta per sollecitare il blocco di tutte le carte.

Non è il primo provvedimento di blocco alle nuove emissioni di carte di credito imposto da via Nazionale: anche per Diners Club Italia era stato chiesto il blocco lo scorso settembre. I rilievi di Bankitalia riguardavano in quel caso carenze in materia di verifica adeguata della clientela, obblighi di registrazione e archivio unico informatico, le procedure chieste dalla normativa antiriciclaggio. Le indicazioni di Via Nazionale non interessavano le carte revolving (che Diners non emette) né le infrazioni relative ai tassi. In un comunicato la società ha precisato che si tratta di situazioni pregresse ereditata al momento delle acquisizioni e che gli interventi richiesti sono ormai conclusi. 

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