Abi: Basila 3 penalizza le banche italiane

Basilea 3 penalizza le banche italiane. E’ il giudizio che l’Abi ha recapitato al Comitato di Basilea. La consultazione con l’industria finanziaria scade il prossimo 16 aprile e la bozza di parere dell’associazione di Corrado Faissola è perentoria: varare una normativa omogenea, in un contesto internazionale che non lo è, rappresenta un rischio per le banche italiane.

Le nuove regole penalizzano le banche italiane sia a causa della composizione del loro capitale (in quanto a strumenti finanziari) sia a causa delle peculiarità fiscali del sistema. Il documento, si legge su Il Sole 24 ore, prescinde inoltre dalle banche cooperative. L’Abi precisa che il costo della raccolta per le banche salerebbe ulteriormente, con conseguenze sul “pricing dei finanziamenti”. L’Abi chiede che si applichi la clausola di salvaguardia  (ovvero l’eccezione che permette di continuare ad applicare la vecchia regola anche in presenza della nuova) sia per gli strumenti che attualmente rientrano nel capitale di base, il Tier 1 (secondo quanto ha stabilito la Ue in una recente direttiva, la Capital Requirement Directive 2), sia per quanto riguarda gli strumenti subordinati, ibridi, fino alla loro scadenza, ai fini del calcolo del capitale supplementare (Tier2).

Va inoltre chiarita la computabilità delle opzioni di rimborso delle emissioni di debito da parte delle banche italiane. Un ulteriore aspetto che desta preoccupazione è la proposta di deduzione dal capitale delle attività per imposte anticipate. L’Abi chiede lo stralcio integrale della proposta e auspica che la nuova normativa non preveda la deduzione delle partecipazioni assicurative. 

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