Goldman Sachs, analisti prudenti. Crescono i timori sui bancari

Anche Londra e Berlino vogliono vederci chiaro nella vicenda Goldman Sachs. Dopo la formalizzazione da parte della Sec americana dell’accusa di frode nei confronti della banca d’affari americana, anche le autorità di controllo di Gran Bretagna e Germania hanno chiesto di avere in visione la documentazione. Non solo. Il primo ministro inglese, Gordon Brown, ha esortato esplicitamente le autorità di Londra a indagare.

Tutto questo arriva alla vigilia del cda di Goldman Sachs, previsto per domani. Un cda che già doveva fare i conti con alcune bocciature dal lato analisti. Su tutte si cita il downgrade firmato KBW che proprio a fine marzo aveva tagliato le stime sugli utili della banca d’affari americana.

Secondo KBW, Goldman Sachs avrebbe registrato nei primi tre mesi del 2010 una performance più debole del previsto nel segmento dell’investment banking portando quindi l’utile per azione a qutoa 3,33 dollari rispetto ai precedenti 4,37 (mentre il consensus medio degli analisti viaggia intorno a 4,07 dollari per azioni. Il tutto si traduce, sempre per KBW in un utile per l’intero 2010 di 16,65 dollari per azioni contro i precedenti 17,80 (e contro il consensus medio pari a 18,22 dollari).

Nonostante questo, a fine marzo, KBW continuava a giudicare il titolo “Outperform” con un target price ridotto però a 195 dollari. Oggi, con le attenzioni della Sec e con il titolo che ha chiuso la settimana scorsa a quota 160 dollari è facile prevedere un cambio di rotta anche sul fronte target price. Prima dello scoppio della vicenda ABACUS la media dei consesus era buy.

Ma se sul futuro del titolo permane ora la prudenza, nell’attesa di conoscere ulteriori informazioni, quello che è certo, secondo quanto raccolto da Bluerating, è il peso che Goldman Sachs avrà ancora su tutto il comparto finanziario e, soprattutto, l’esistenza di una vicenda poco trasparente.

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