Promotori Finanziari – Credere ancora nel futuro

Il lato umano, professionalmente parlando, è ciò che ci permette di sopportare le avversità che di volta in volta incrociamo sul piano personale. Ecco perché risulta proprio questa la motivazione principale per intraprendere la carriera di pf, stando a quando emerge dall’analisi mensile effettuata da Anasf. Ben il 39% del campione ammette che consiglierebbe questa mansione a un giovane per la componente umana di questa professione e le relazioni che si istaurano con i risparmiatori.

Benché molto spesso la scelta di diventare pf venga vista, almeno in partenza, come strategia efficace per mettersi in proprio (anche se, a conti fatti, si dipende sempre dalla mandante) solo il 21% degli intervistati afferma che consiglierebbe a un giovane questa attività come possibilità di gestire il proprio lavoro in maniera autonoma. Insomma, essere pf da ancora soddisfazioni, per lo più relazionali e solo l’11% non consiglierebbe questo cammino.

Passando sul lato delle competenze personali, tra le più importanti (per il 71% del campione)viene conseguentemente ritenuta la predisposizione ai rapporti interpersonali e all’empatia con i risparmiatori. L’aggiornamento sull’offerta del mercato? Sorprendentemente conta poco o nulla, se la curiosità verso i nuovi prodotti del mercato ottiene un sorprendente 0%. La lezione è quindi servita: aspiranti pf, un sorriso val bene un contratto.

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