Italia unita contro le agenzie di rating

Alla fine Moody’s ha fatto retromarcia, o comunque corretto il tiro sull’Italia. “L’Italia è vaccinata”, “ha un buon equilibrio, anche se un po’ fragile”. Con queste parole oggi  Alexander Kockerbeck, analista dell’agenzia di rating, ha nettamente ridimensionato l’attacco frontale scagliato ieri verso il nostro Paese. Aveva ragione ieri o ha ragione oggi? Difficile dirlo. Quello che è certo è che Moody’s è riuscita a riunire sotto un unico fronte tutto il sistema bancario e politico nostrano. E così dopo le parole di Silvio Berlusconi e della Banca d’Italia contro le inesattezze dell’agenzia di rating in merito alla solidità del sistema bancario italiano, sono scesi in campo gli stessi banchieri.

E dopo Corrado Passera (Intesa Sanpaolo), che ha assicurato che “le banche italiane possono affrontare in condizioni migliori di altre la situazione”, Corrado Faissola (Abi), che ha sottolineato come in verità “dalla lettura del rapporto Moodys emerge una situazione positiva e quindi opposta rispetto a quella che e’ sembrata emergere oggi dopo le prime notizie sul report. L’analisi evidenzia una maggior forza e robustezza del settore bancario italiano rispetto agli altri”, oggi sono scesi in campo altri esponenti del sistema bancario.

Il primo è stato un altro uomo UBI, Emilio Zanetti, che ha definito il giudizio di Moody’s un giudizio “avventato”. “Le banche italiane sono assolutamente solide: hanno superato la crisi meglio di altri istituti di altri Paesi; ed in particolare le popolari”

Si è spinto oltre il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini: “Sia Berlusconi, sia Prodi hanno evidenziato quanto siano poco credibili certi santoni della finanza. Si bruciano miliardi su previsioni che risultano sbagliate, se vi ricordate Moody’s aveva espresso il miglior apprezzamento su Lehman Brothers pochi giorni prima che fallisse”.

A chiudere il contrattacco ormai diretto a Moody’s e alle agenzie di rating in generale c’è il ministro degli Esteri Franco Frattini che ha definito l’allarme lanciato da Moody’s “uno dei casi scuola di attacco speculativo: si diffondono notizie non vere e si provoca una reazione da parte di potenziali speculatori. Immediatamente dopo, un’altra agenzia di rating dice il contrario (Fitch ndr)”.

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