Sanpaolo, Benessia salva la presidenza

Angelo Benessia resta alla presidenza della Compagnia di Sanpaolo ma le sue funzioni saranno di fatto indebolite, in attesa di una nuova verifica tra sei mesi. E’ questo il compromesso raggiunto ieri durante le otto ore di consiglio della Compagnia di Sanpaolo, chiamata a discutere la fiducia del proprio presidente come richiesto dagli 11 (su 21) firmatari del documento critico nei confronti della sua gestione.

Quella di ieri è una vittoria a metà per il presidente, e se pare eccessivo parlare di “commissariamento” è di fatto un cambio di rotta con il passato: i “dissidenti” hanno ottenuto di poter scegliere il prossimo vicepresidente, in sostituzione di Elsa Fornero (nominata vicepresidente del Cdg in Intesa Sanpaolo), mentre è stata approvata all’unanimità la proposta di una gestione più “collegiale” della Fondazione, in cui i coordinatori delle commissioni del consiglio generali potranno partecipare alle riunioni del comitato di gestione (che si occupa del patrimonio). Presidenza dimezzata? “Non diciamo sciocchezze – ha commentato ieri Benessia – è un rapporto più stretto tra gestione e consiglio”.

Ad ogni modo, il compromesso raggiunto ieri è il sintomo delle profonde lacerazioni interne all’istituto. Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, avrebbe auspicato ad “una soluzione più drastica”. Più conciliante il sindaco Sergio Chiamparino, secondo cui è “auspicabile che la collaborazione tra i diversi organi della Compagnia riprenda in modo costruttivo”. Secondo il consigliere Paolo Ambrosini, tra i firmatari del documento, “la ritrovata unità di intenti è un risultato importante nell’interesse della Compagnia”, ed è per “senso di responsabilità” che i consiglieri hanno deciso di “evitare una conta lacerante”.

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