Caso Parmalat, Citigroup a giudizio

Come riportato stamane da Il Sole 24 Ore, la decisione è giunta ieri al termine dell’udienza preliminare davanti al Gup di Parma Paolo Artusi: per due di loro della sede londinese della banca, il pm Paola Reggiani aveva chiesto di non procedere ma è stato il giudice a decidere di mandarli ugualmente a processo. Altri quattro manager sono stati prosciolti per «non aver commesso il fatto» o «perchè il fatto non costituisce reato».

Una decisione che secondo Citi «rispecchia almeno in parte la posizione difensiva da essa assunta negli ultimi sei anni», ribadendo la propria convinzione che «il dibattimento consentirà di accertare la totale estraneità di tutti i rimanenti imputati Citi a qualsiasi ipotesi di condotta illecita».

Al processo la cui prima udienza è stata fissata il 4 aprile 2011, saranno chiamati come imputati Paolo Botta, Filippo Sabatini, Sergio Ungaro, Michael Hallet, Antony Lowes, Richard Simons, Peter Davies e Nigel Kilvington, accusati di concorso nella bancarotta Parmalat. La parte civile Parmalat che ha citato come responsabili civili le sedi italiane ed estere della banca americana dalle quali sarebbero transitate le operazioni con la Parmalat, si è detta «soddisfatta per l’esito dell’udienza» ha commentato il suo avvocato Marco De Luca. Il legale, prosegue il Sole 24 Ore, ha quindi detto di ritenersi sicuro «sulla ricostruzione dei fatti in un processo tutto documentale con numerose prove, dalle mail ai contratti stipulati con la Parmalat a conferma della tesi accusatoria sul concorso nella bancarotta della Parmalat».

Le vicende su cui il Tribunale si troverà a pronunciarsi sono numerose tra cui le cartolarizzazioni dei crediti delle concessionarie avvenute attraverso il veicolo Archimede securitiation, l’operazione che riguarda Parmalat Canada Inc e all’associazione in partecipazione «Buconero». Tutte operazioni che secondo l’accusa nascondevano finanziamenti al gruppo andando ad aggravare il suo stato di dissesto. Citigroup è l’unica banca che finora non ha avviato alcuna transazione risarcitoria né con la Parmalat né con i risparmiatori forte anche del fatto che nel procedimento americano in corso nel New Jersey la banca ha ottenuto un risarcimento dalla Parmalat di 364 milioni di dollari. La sentenza è stata impugnata dai legali di Collecchio e il giudizio in appello è atteso entro la fine dell’anno.

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