Identità della Cooperazione

di Giuseppe de Lucia Lumeno

o scorso aprile l’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari ha partecipato alla IV Convention Europea della Cooperazione Bancaria, tenutasi a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo alla presenza di oltre 200 delegati. L’evento è stato organizzato con diversi obiettivi: aumentare il grado di conoscenza presso le istituzioni europee riguardo le tematiche e le prospettive di sviluppo del movimento della Cooperazione Bancaria continentale, evidenziare il ruolo anticiclico e stabilizzatore che ha svolto durante i mesi della crisi, esaminare il contributo che può fornire all’economia europea nei prossimi mesi in cui sarà necessario rafforzare i segnali della crescita e valutare i vari aspetti applicativi della delicata questione delle misure di rafforzamento del capitale delle banche contenute nel pacchetto Basilea 3. Nell’aprire i lavori il Primo Vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella, ha evidenziato come la Cooperazione Bancaria europea e, in Italia, le Banche Popolari e cooperative, siano state capaci di sostenere costantemente e senza esitazioni il tessuto produttivo nei momenti più difficili della congiuntura. Tutti i settori economici risentono ancora oggi degli effetti negativi della crisi e l’Europa è chiamata a fornire risposte chiare e soprattutto concrete su due delicate sfide che si approssimano all’orizzonte: la regolamentazione dei mercati finanziari e, contemporaneamente, le prospettive di ripresa dell’economia reale. I numerosi relatori politici intervenuti hanno espresso la ferma volontà del Parlamento Europeo di impegnarsi nella definizione di una nuova struttura regolamentare che sia in grado di operare in modo unitario rispetto ai gruppi bancari cross-border e di acquisire poteri più incisivi di intervento in caso di crisi. In tale contesto la Cooperazione Bancaria europea assume il ruolo determinante di stabilizzatore del sistema, essendo fin qui riuscita a mantenere ed a rafforzare, in tutti i Paesi, il legame con il territorio e le comunità locali, puntando su un’attività di credito a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese e diventando sempre di più un punto di riferimento per le economie del territorio.
Il rapporto diretto con la clientela delle Banche Popolari e cooperative, improntato sulla fiducia reciproca, ha consentito di implementare ulteriormente quelle conoscenze essenziali necessarie per una corretta valutazione del rischio nella concessione di prestiti, in un mercato che negli ultimi anni, durante la crisi, ha manifestato, a volte, comportamenti eccessivi di diffidenza e di prudenza. La capacità degli istituti della Cooperazione Bancaria di reagire con efficacia ad una congiuntura avversa, si deve principalmente alle specificità della loro governance, che ha permesso di esercitare quella funzione sociale di sostegno e sviluppo delle famiglie e delle imprese, grazie a politiche finalizzate alla creazione di valore nel lungo periodo e ai capisaldi del modello cooperativo quali il voto capitario, la struttura diffusa dell’azionariato e l’applicazione dei principi di democrazia economica.

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