In rialzo le stime sugli utili 2010. Ma dopo pesa il tasso interbancario

L’andamento dei tassi di interesse è un punto interrogativo per il futuro del sistema bancario italiano e sotto questo aspetto la Banca Popolare di Milano non farà eccezione. Così, Credit Suisse, sulla base della buona performance del primo trimestre ha alzato le stime degli utili per azione nel 2010 del 6% ma ha ridotto, rispettivamente del 16% e del 14%, quelle sul 2011 e sul 2012, a fronte di un aumento del tasso interbancario di 50 punti base per i prossimi due anni, con conseguente compressione dei margini di interesse. Per gli analisti dell’istituto elvetico, tuttavia, il titolo della banca è sottovalutato rispetto ai potenziali di crescita. “Siamo consapevoli che la redditività di Bpm non crescerà in maniera significativa fino a che il rialzo dei tassi di interesse non si materializzerà, ma a nostro giudizio la valutazione corrente dell’azione di Bpm, con un rapporto tra prezzo e valore di libro tangibile pari allo 0,6%, inferiore del 50% rispetto alla media di settore, non è rappresentativa dei potenziali utili, che possono portare a un Rote (il ritorno sul capitale tangibile, ndr) al di sopra del costo del capitale una volta che i tassi di interesse si saranno normalizzati”.
Nonostante le incertezze sul fronte macroeconomico, Credit Suisse conferma quindi giudizio outperform con prezzo obiettivo a 5,3 euro (da 6,3 euro). La Sim sottolinea inoltre che Bpm è sufficientemente capitalizzata con un Core tier 1 ratio previsto, da piano industriale, al 7,2% nel 2012, in discesa rispetto dal 7,9% (post 500 milioni di Tremonti bond) al 31 marzo 2010. Le previsioni tengono conto dei possibili impatti della nuova normativa di Basilea III.
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