Essere promotore, un privilegio

Gentile Bluerating,
sono un ex promotore finanziario. Lavoravo per una grande rete italiana, diciamo probabilmente la più famosa. Scrivo, sperando di venire pubblicato, perché, una volta tanto, mi piacerebbe sentire qualcuno che rivendichi la bellezza della professione.

Io lo posso dire a ragion veduta, dato che, purtroppo, ho dovuto abbandonare la professione per sopraggiunti limiti di età. Perché ci si deve sempre lamentare? Non è forse un privilegio, al giorno d’oggi, ottenere un’attività che, seppur non sempre, presenta un’elevata dose di indipendenza ed organizzazione autonoma?

Facendo il promotore ho guadagnato la fiducia di tante persone, mi sono arricchito umanamente (una delle poche mansioni dove si riesce a percepire davvero la gratitudine da parte dei clienti) e sono riuscito a ottenere una vita più che dignitosa.

Si, è vero, spesso si è sotto pressione per i budget, ma con un po’ di intelligenza e furbizia si riesce a raggirare l’ostacolo, cosa che tra l’altro accade in tutti i lavori. Finitela col piangervi addosso e iniziate a godervi, con attenzione, ciò che di buono, ed è tanto, può offrirvi questa professione. Spero che la mia lettera non venga intesa come provocatoria, bensì con un atto di amore verso una professione che ho amato, e amo tuttora.

Signor E.
 

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