Tango bond, le banche spingono per il concambio

Cambio di strategia per le banche italiane sui tango bond. A pochi giorni dalla chiusura dell’offerta di scambio (la seconda) destinata ai detentori delle obbligazioni argentine in default, gli istituti di credito stanno accelerando sul pedale del concambio, invitando i risparmiatori ad aderire anche alla luce della nuova posizione assunta dall’Abi, che attraverso l’associazione Tfa presieduta da Nicola Stock, ha parlato di condizioni “non migliorative” rispetto all’offerta del 2005 ma lasciando al singolo bondholder autonomia decisionale.

Che ci sia aria di ultima chiamata è ormai chiaro per tutti. E a ribadirlo è stato quest’oggi il ministro delle Finanze di Buenos Aires, Hernan Gaspar Lorenzino, che in visita a Milano ha sottolineato che l’offerta è “buona” ma soprattutto “l’ultima, escludendo la possibità di prorogare i termini dell’offerta. Ad oggi le adesioni ammontano al 54%, di cui il 45% da parte degli investitori istituzionali. Manca, ancora, un’adesione massiccia da parte del retail, che secondo gli ultimi sondaggi sta attendendo gli ultimi giorni per decidere se accettare o meno la proposta.

L’obiettivo primario del governo argentino è quello di “chiudere il default iniziato nel 2001” per poi tornare sui mercati finanziari. “L’innalzamento del rating sul debito non è tra gli obiettivi di questa transazione”, ha precisato Lorenzino, “anche se questa operazione e’ parte di un’agenda più ampia che punta a normalizzare i rapporti finanziari con i mercati”. “L’economia argentina è molto più solida di quanto rappresentato dalle agenzie di rating”, ha continuato, “e vi è la possibilità che, risolto questo nodo, le agenzie comincino ad alzare il giudizio attuale che non riflette la forza dell’economia reale”. Lorenzino ha poi confermato che le nuove stime per il 2010 hanno rivisto al rialzo la crescita (dal +2,5% ad almeno il +5%).

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