La volatilità in borsa la fa da padrona, per il timore che di crescita in Italia e in Europa non sentiremo parlare per un pezzo, visto le misure di austerity prese dai governi come contrappeso agli aiuti di stato predisposti per i PIIGS (dopo quelli varati per la Grecia si torna a parlare di 25 miliardi di euro di aiuti che starebbero per venir concessi alla Spagna e la voce non manca di pesare sui titoli di stato, specie quelli spagnoli, portoghesi ed italiani). Così, sebbene al momento non vi siano conferme, sembra proprio che anche l’Ipo di Fideuram finirà con lo slittare a dopo l’estate.
Intanto l’incertezza sui tempi dell’operazione Fideuram e la volatilità elevata dei listini di queste settimane hanno già comportato uno stop allo sbarco di Kos, controllata della Cir di Carlo De Benedetti attiva nel settore socio-sanitario, come pure di Moby, società armatoriale di Vincenzo Onorato, finora attese tra luglio e settembre, le quali hanno peraltro confermato il “vivo interesse” a riprendere il discorso “non appena le condizioni di mercato lo consentiranno”.
Oltre agli alti e bassi dei listini debbono avere influito i risultati deludenti segnati da chi sul palcoscenico di Piazza Affari è appena sbarcato. Delle tre small cap che hanno debuttato nel 2010 (tutte nel mese di marzo), Poligrafici Printing, dopo il debutto a 1,032 euro è ormai caduta attorno agli 0,72 euro, Pms ha visto il prezzo passare dai 6,40 euro agli attuali 3,50 euro, mentre Fintel Energia Group ha visto le quotazioni calare da 2,30 agli attuali 1,89 euro circa.
E’ inoltre probabile che l’eventuale rinvio del collocamento di Banca Fideuram possa essere vissuto male dai promotori e manager della stessa rete, che probabilmente attendevano l’operazione per sfruttarla come leva di marketing e rilanciare più in generale la propria attività di raccolta. Voi che ne pensate, la crisi dei listini e il rinvio di nuovi sbarchi a Piazza Affari possono riflettersi negativamente sull’operato dei PF?