Profumo: no alla tassa sulle banche

No ad una tassa europea sulle banche per finanziare i bilanci pubblici. Sì ad un fondo che intervenga in fasi di pre-insolvenza sotto la guida di un’autorità di supervisione. A mettere le cose in chiaro è stato oggi Alessandro Profumo, ad di Unicredit e presidente della Federazione europea delle banche (Ebf).”L’idea di una tassa che va a bilancio pubblico è profondamente sbagliata – ha detto a margine di un seminario nella sede di Bankitalia – sono d’accordo su un fondo. Noi, come Unicredit, faremo una proposta e ne discuteremo con altri operatori di mercato”.

Al G20 di fine mese in Canada i leader dell’Unione europea presenteranno la proposta, fortemente sostenuta dalla Germania, di un prelievo sulle banche per farle partecipare ai costi sostenuti dai governi per salvare gli stessi istituti di credito all’indomani della crisi finanziaria. Su questo punto l’Italia però è cauta, precisando di essere contraria ad un prelievo in Europa senza un accordo pieno a livello di G20.

Il sistema bancario italiano sostiene il carico fiscale più alto fra tutte le industrie. Consapevole di ciò, in una conferenza stampa congiunta a Roma con il commissario Ue per il Mercato unico Michel Barnier, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha oggi sollecitato flessibilità: “Non tutti i Paesi sono uguali. Noi vorremmo che fosse sviluppata una discussione flessibile Paese per Paese”. Dal canto suo Barnier ha assicurato che il fondo che si verrà a creare con i prelievi alle banche non andrà ai governi”. Idea sostenuta da Alessandro Profumo: “Se mi si dice che devo pagare la tassa perché ho ricevuto fondi pubblici, noi come Unicredit non ne abbiamo ricevuto per niente, quindi è profondamente unfair”. Meglio, quindi, ragionare su “un fondo che intervenga nella fase di pre-insolvenza” e che sia gestito dall’European banking authority o da una entità terza che opera sotto l’autorità”.

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