Unicredit, Aabar in Cda?: “Non è in discussione”

L’ad di Unicredit  Alessandro Profumo esclude l’arrivo di un rappresentante del fondo Aabar nel consiglio di amministrazione di Piazza Cordusio. “Non e’ un argomento in discussione” , ha risposto il top manager a margine della relazione annuale di Consob, liquidando l’ipotesi di una rappresentanza per i soci arabi che di recente sono saliti fino al 4,99% nel capitale.

Difficile però non pensare che un loro ingresso nell’organo di amministrazione possa avvenire in un secondo momento, visto che con meno del 5% del capitale sono di fatto diventati i primi azionisti dell’istituto. La quota in mano a Mediobanca (pari al 6,7%) è puramente al servizio dei cashes sottoscritti dagli altri soci in occasione del penultimo aumento di capitale (finalizzato lo scorso anno). Di fatto si tratta di una quota “congelata”, senza diritto di voto né dividendo, che Piazzetta Cuccia tiene in deposito per conto degli altri azionisti e che non può convertire prima che siano trascorsi sette anni. 

Il fondo Aabar non è il primo socio arabo ad entrare nel capitale della banca. A fine del 2008 la Banca centrale della Libia aveva acquistato il 4,6% del capitale.

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