Promotori – L’ansia dei clienti le costa la sospensione

Gestire le pressioni della clientela, si sa, è forse il compito più ostico per un promotore finanziario. A volte si può incappare in errore, come quelli compiuti dalla signora Cesarita Lucci nel corso dello svolgimento della sua attività di promotore finanziario presso Banca Network.

E’ risultato che il promotore avrebbe consegnato a due coniugi clientiun estratto conto al 1° ottobre 2008 relativo ad investimenti in fondi e sicav, recante una valorizzazione in eccesso di € 24.658,27 rispetto al controvalore effettivo risultante dalla documentazione contabile dell’Intermediario (controvalore fittizio di € 68.685,91 a fronte di un controvalore reale pari ad € 44.027,64) e avrebbe inoltre consegnato ai clienti un estratto conto al 1° ottobre 2008 relativo ad investimenti in fondi e sicav, recante una valorizzazione in eccesso di € 40.934,17 rispetto al controvalore effettivo risultante dalla documentazione contabile dell’Intermediario (controvalore fittizio di € 52.825,28 a fronte di un controvalore reale pari ad € 11.891,11).

La sig.ra Lucci ha presentato deduzioni difensive, con le quali ha, tra l’altro, rappresentato che “devono essere rigorosamente contestati i contenuti delle tabelle riportate” nella lettera di contestazioni, le quali “devono essere modificate e corrette”, stante “l’assoluta insussistenza di gran parte delle mancanze evidenziate dalla Banca Network”; che, in merito al contratto “MS Indian Equity” riferito ai clienti, la difformità rilevata tra l’estratto conto dalla medesima prodotto ed il controvalore indicato dalla Banca come “mancante” sarebbe da ritenersi insussistente, in quanto “l’investitore aveva provveduto già a disinvestire perché bisognoso di liquidità”. Inoltre  ha disconosciuto la difformità rilevata riguardo ai contratti “Invesco India Equity A”, “MS Asian Equity” e “MS Indian Equity” riferiti ai clienti, risultanti alla Banca come “mancanti”, in quanto ha sostenuto che le citate clienti erano in possesso delle relative quote, ribadendo di avere “posto a conoscenza del (proprio) manager di riferimento (…) la situazione psicologica di profonda ansia (…) caratterizzante la personalità” dei clienti, fragilità “collegabile alle notizie mediatiche quotidiane che si riferivano alla crisi mondiale manifestatasi (…) nel settore bancario”. Solo in virtù di siffatta situazione ed onde “evitare che la conoscenza da parte (dei clienti) della effettiva situazione di perdita intercorsa determinasse ben più gravi e paventatamente irreversibili conseguenze negative sulla salute degli stessi”, di avere deciso “di riportare una rendicontazione non riproducente la effettiva realtà dei fatti”.

Oltretutto la Lucci ha affermato di essere stata sottoposta ad ispezione interna nel maggio 2008 e, avuto riguardo ai clienti in argomento, gli “ispettori non hanno avuto modo di rilevare (…) alcuna irregolarità”, ha dichiarato che alcuni contratti di investimento riferiti alle clienti risultavano mancanti “evidentemente a causa di errore Banca Network dovuto alla migrazione dei sistemi informatici e infine ha sottolineato che “soltanto tre giorni dopo dalla consegna di detta rendicontazione irregolare (avvenuta in data 31 ottobre 2008) ebbe a tenersi (…) una riunione (da lei richiesta) nel corso della quale” i clienti sono stati messi “al corrente della situazione reale”. Ma la sospensione, seppur di un mese, non ha ammesso ritardi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: