Banche italiane, illegali gli aiuti ricevuti nel 2003

Il regime di riallineamento fiscale italiano del 2003, frutto della legge Amato del 1990 e che ha interessato il settore bancario nostrano è stato un aiuto “illegale”. E’ questa la sentenza del Tribunale Ue che ha definito il tutto un aiuto di stato “incompatibile con il mercato comune”, scrive il tribunale, “e per questo deve essere recuperato presso le imprese beneficiarie

Secondo  la Commissione Ue, il regime della finanziaria 2004 avvantaggiava le banche beneficiarie della legge Amato perché riservava loro condizioni fiscali particolarmente favorevoli rispetto ad altre società, una conseguenza ritenuta incompatibile con le regole del mercato Ue.

Secondo la Commissione, il vantaggio fiscale delle imprese bancarie rispetto ad altre società ammonta a 586 milioni di euro, una cifra che le banche ora dovranno restituire. Tra queste società ci sono anche Bnp Paribas e Bnl che hanno chiesto al Tribunale di annullare la decisione della Commissione, una richiesta rifiutata perché “non è stato commesso alcun alcun errore nel considerare, sulla base di un confronto tra le disposizioni dell’articolo 2, comma 26 della legge 350/2003 e il regime fiscale ordinario, l’esistenza di un vantaggio economico selettivo di un importo pari alla differenza tra l’imposta versata ai sensi della detta disposizione e quanto sarebbe stato dovuto nel regime fiscale normale”.

La decisione del Tribunale Ue potrebbe rappresentare un duro colpo per il sistema bancario italiano. Diversi istituti che hanno condotto operazioni di fusione o acquisizione rischiano di dover restituire le agevolazioni fiscali di cui avevano goduto in passato. 

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