Mediobanca promuove il gestito: dopo la burrasca è il business del futuro

Mediobanca promuove l’asset management.  Secondo un report pubblicato questa mattina dall’ufficio studi di Piazzetta Cuccia, il risparmio gestito non solo ha dimostrato di saper recuperare in tempi rapidi le perdite incassate durante i mesi più difficili della crisi finanziaria, ma potrebbe diventare il business su cui le banche vorranno scommettere, anche a fronte di Basilea III. Lo studio prende in considerazione quattro titoli, confrontando il modello svizzero, più legati al mondo del private, da quello italiano. I preferiti? Banca Generali, su cui il broker mantiene giudizio “outperform” (ma con target price ridotto a 10 euro da 10,4 euro) e la svizzera Efg International (22,70 franchi svizzeri il prezzo obiettivo). Downgrade a neutral per Azimut (da outperform), “a fronte di una revisione al ribasso degli utili per azione 2010 e delle preoccupazioni sul capitale”. E neutral anche per Julius Baer, su cui Mediobanca ha iniziato la copertura con giudizio neutral.

Andando più nel dettaglio, “l’alto livello di redditività tradizionalmente offerta dal settore è stato in molti casi potenziato da programmi di riduzione dei costi”. Ancora più importante sarà l’impatto di Basilea III, che farà di questa attività a “impatto sul capitale ridotto” interessante per i grandi istituti di credito commerciali. Non a caso Barclays negli ultimi mesi ha puntato sul settore, anticipando il trend. Tra gli ingredienti del successo, suggerisce il report di Gianluca Ferrari, ci sono l’indipendenza del brand, flussi di cassa costanti, la crescente presenza di Asia e altri mercati emergenti, costi bassi e un occhio sulle opportunità di M&A.

Così, dei quattro titoli presi in esame da Piazzetta Cuccia il “favorito” è Efg International, che oltre ad una valutazione di borsa interessante, presenta anche “forti potenziali di crescita”, grazie all’esposizione in aree in rapido sviluppo o con alta concentrazione di ricchezza. Julius Baer (neutral a 40 franchi) è “ben posizionata per catturare quote di mercato in Svizzera ma anche in altre aree emergenti”,  mentre il core tier al 21% la rende tra le più solide del settore. Più cautela su Azimut, downgradata a neutral (a 8,6 euro da 11,3 euro): non essendo legata ad una struttura bancaria presenta meno rischi ma restano i dubbi sull’andamento del secondo trimestre. Più simile al modello di business svizzero, Banca Generali presenta buone opportunità di crescita grazie alla recente joint venture lussemburghese (con il gruppo generali), che vuole essere la piattaforma per nuovi fondi e Sicav: “ci aspettiamo che dal 2011 l’asset management raccoglierà tre miliardi all’anno”.

 

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