Unicredit, tasse e trading pesano sui conti, sale Ghizzoni

Come anticipato da SOLDI del 29 luglio sulla semestrale di Alessandro Profumo pesano la riduzione dei profitti da trading e le tasse. Nel dettaglio, Unicredit chiude il primo semestre con utile netto in calo del 28,6% a 669 milioni di euro. Senza contare le rettifiche sull’avviamento il risultato sale a 831 milioni, rispetto ai 937 milioni del primo semestre 2009. Il cda, chiamato a licenziare i risultati, ha altresì dato il definitivo via libera al progetto “Insieme per i clienti”, che prevede la fusione nella capogruppo delle tre banche retail, della banca corporate e di quella private.

Tornando ai conti, il gruppo ha chiuso il semestre con un margine di intermediazione a 13,2 miliardi, in calo del 9% a cambi e perimetro constati, con risultati di negoziazione in flessione del 36,6%. Stabile il margine di interesse, a 8 miliardi (da 9,5), mentre sono in crescita le commissioni nette (a 4,3 miliardi da 3,7 miliardi). Il Core tier 1 è pari all0,8,4%.

Guardando ai risultati trimestrali, cresce il margine di interesse a 4,1 miliardi (da 3,9 miliardi nel primo trimestre), ma cala il margine di intermediazione (a 6,4 miliardi da 6,8 miliardi nel primo trimestre), a causa, dei risultati da negoziazione. Crolla l’utile, 148 milioni dai 520 milioni nel primo quarter per effetto della svalutazione sugli avviamenti.

Il cda di oggi ha nominato Federico Ghizzoni vice Ceo e vice Dg di UniCredit con responsabilità per le attività Cee divisionalization Program & Cee Banking Operations. Ghizzoni, 54 anni, vanta una carriera trentennale nel gruppo bancario milanese. Con la sua nomina, la squadra dei vice Ceo di Alessandro Profumo sarà quindi composta oltre che da Ghizzoni, da Sergio Ermotti (CIB & PB Strategic Business Area), Paolo Fiorentino (GBS Strategic Business Area) e Roberto Nicastro (Families & SME Strategic Business Area).

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