Intesa, Passera ottimista sul 2010

La vendita della banca depositaria a State Street spinge in alto i conti di Intesa Sanpaolo, che chiude il secondo trimestre con utili per 1 miliardo di euro centrando le stime degli analisti. Il risultato è quasi doppio rispetto ai 513 milioni di un anno prima, proprio grazie alla plusvalenza da 648 milioni derivante dalla cessione delle attività di banca depositaria. Al netto di tale posta straordinaria, l’utile netto vedrebbe in realtà un calo del 23,3% a 501 milioni. Nel semestre l’utile netto è salito a 1,7 miliardi (+6,4%), quello normalizzato a 1,2 miliardi (-6,6%).

Immediata la reazione del mercato, che ha spinto il titolo in ribasso dell’1,4% a Piazza Affari. «Anche alla luce dei risultati del primo semestre dell’anno – si legge in una nota – si ritiene che il gruppo Intesa Sanpaolo nel 2010 possa registrare un miglioramento dell’utile netto rispetto al 2009». Il miglioramento sarà conseguente «in particolare a una diminuzione degli oneri operativi, del costo del cattivo credito e degli oneri di integrazione, nonchè alle plusvalenze derivanti dalle azioni di capital management finalizzate e in corso di finalizzazione». Durante la conference call sui conti, l’ad Corrado Passera ha fatto il punto sui prossimi mesi: “Abbiamo già cominciato a lavorare al nostro interno sul nuovo piano industriale 2011-13 – ha detto – anche perché pensiamo che la nuova regolamentazione bancaria avrà contorni chiari entro la fine dell’anno. Contiamo dunque di presentare il nuovo piano nella prossima primavera”.

Tornando ai conti, gli interessi netti per 2,4 miliardi (-10,9% rispetto al 2009 ma in crescita sul primo trimestre).  Bene le commissioni, cresciute del 7,9% a 1,4 miliardi (+8,2% quelle da attività bancaria commerciale e +9,4% quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza). Male il trading, in linea con le altre banche, a quota -3 milioni di euro. Così, i proventi operativi netti sono scesi, nel secondo trimestre, a 4 miliardi (dai 4,6 del 2009). Il risultato operativo si è ridotto, nel trimestre, a 1,71 miliardi (-13,1% rispetto al primo trimestre). Pari a 934 milioni gli accantonamenti e rettifiche di valore, in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (a quota 1.2 miliardi), ma in crescita rispetto agli 845 milioni nel primo trimestre. In miglioramento i coefficienti patrimoniali, con il Tier 1 ratio salito all’8,9% (da 8,4% a fine 2009). Il Core Tier 1 ratio al 7,7% (da 7,1%) e il coefficiente patrimoniale totale al 12,2% (da 11,8%), calcolati tenendo conto dei dividendi maturati nel 2010 come metà del miliardo di euro di dividendi pagati sull’esercizio 2009.

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