Mercati ostaggio della politica?

Mentre i mercati azionari, lasciatisi alle spalle uno dei mesi di agosto più deludenti in termini di performance borsistiche della storia recente (per Wall Street è stato il mese di agosto peggiore dal 2001) provano a ripartire tornando a vedere mezzo pieno il bicchiere di quei dati macroeconomici che solo un paio di giorni fa sembrava drammaticamente mezzo vuoto, il permanere nonostante tutto dei tassi di mercato su livelli minimi continua a favorire iniziative centrate sul mercato obbligazionario.

Iniziative che sicuramente proseguiranno sul fronte della raccolta, con Banca Carige che ha preferito anticiparsi e lanciare già oggi il covered bond triennale previsto solo per domani, apparentemente con successo vendo strappato un rendimento attorno ai 105 punti base sul mid swap, di poco superiore alle condizioni ottenute ieri da UniCredit per una emissione dalle caratteristiche analoghe in termini di rating (“AAA” per entrambe) e sottostante (mutui immobiliari italiani), ma di importo superiore (1,2 miliardi per la banca guidata da Alessandro Profumo, 500 milioni per l’istituto ligure) e scadenza quinquennale.

Ma anche sul fronte dei prodotti di risparmio gestito le emittenti tornano a sfornare nuove proposte, come ha fatto Dexia Asset Management annunciando oggi il lancio di Dexia Bonds Euro Government Top Rated, un fondo che punta a investire in bond sovrani europee con valutazione “AAA” o equivalente (il che limita attualmente la scelta ai titoli di Austria, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi), con l’obiettivo di battere di 50 basis point (0,50%) l’indice di riferimento (IBOXX Euro Sovereign AAA), con  un livello di tracking-error dell’1%.

Riuscire a distinguere correttamente se nel prossimo futuro i mercati azionari siano destinati a stornare o a recuperare nuovamente terreno può dunque fare la differenza in una fase di mercato in cui la domanda e l’offerta sembrano concentrate unicamente su un lato del tavolo, quello del debito. Peccato che per poter fare previsioni più che andamento degli utili e fondamentali macroeconomici occorra capire fino a dove le principali banche centrali intendano spingersi nella loro opera di sostegno all’economia, in attesa delle più volte invocate riforme strutturali.

Viviamo dunque una fase in cui i mercati sono nuovamente sensibili alla “politica”, sia pure a quella delle autorità monetarie più che fiscali, il che pare costituire una parte dell’eredità di una crisi, quella del 2008-2009, che per molti ha le sue radici proprio nelle politiche fin troppo rilassate seguite dalla Federal Reserve di Alan Greenspan (in questo imitato dall’attuale successore, Ben “elicottero” Bernanke). E voi che ne pensate, la politica è tornata a dettare legge sui mercati? E questo che impatto avrà sul vostro lavoro? Attendiamo come sempre le vostre considerazioni sulle pagine di Bluerating.

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