Unicredit, Rampl ricevuto in Bankitalia

Le riflessioni ad alto livello proseguono con il presidente, Dieter Rampl, unico soggetto chiamato a sciogliere i nodi e a trovare una soluzione condivisa tra i soci. La settimana che si apre domani è delicata, con lo stesso Rampl che martedì vedrà i dirigenti sul progetto delle Banca Unica, il cui calendario va avanti come da programma. Ma l’appuntamento cruciale è il cda di giovedì a Varsavia, convocato da tempo, in cui l’istituto dovrà rispondere ai rilievi posti dalla Bankitalia sugli effetti che può avere sulla governance la presenza in forze di Tripoli.

Il consiglio però potrebbe essere anche l’occasione giusta per dare il via al dopo Profumo e scegliere un nuovo capo azienda.
Su Piazza Cordusio è acceso peraltro il faro della Vigilanza che pressa per una soluzione rapida e, soprattutto, chiede una governance aziendale che abbia «un assetto stabile e coerente con il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari». L’impasse comunque resta, tanto più che, al momento, non risulta convocato alcun comitato nomine. Intanto non si arresta il toto-nomine, con il deputy ceo Roberto Nicastro sempre più accreditato come futuro direttore generale. Ma per il manager 45enne, che conosce bene il gruppo ed è apprezzato dal mercato, non si esclude anche la promozione ad amministratore delegato.

Tra gli interni sembra piacere anche il più anziano Federico Ghizzoni, da trent’anni nel gruppo con incarichi in Italia e all’estero. Sul fronte esterno resta l’attenzione sul banchiere d’affari di Bofa-Merrill Lynch, Andrea Orcel, che si è già incontrato con il vice presidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona e con il presidente di Cariverona, Paolo Biasi. Su Orcel però sembrano esserci dubbi, dovuti a un curriculum molto internazionale ma con poca esperienza nella gestione della banca commerciale. Per il resto continuano a circolare i soliti nomi: da Giampiero Auletta Armenise (Rothschild), a Fabio Gallia (Bnl-Bnp Paribas), fino Mario Greco (Zurich Life, già amministratore delegato di Ras) e all’attuale direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli. Mentre è in corso la partita per individuare il nuovo a.d, sullo sfondo resta il problema dei 4.700 esuberi. Le trattative riprenderanno i 5 e il 6 ottobre con i sindacati che, ‘scottatì dall’uscita di Profumo, accusano la banca di irresponsabilità per non aver avuto subito in tasca un’alternativa.

Intanto in serata il numero uno della banca di piazza Cordusio. Rampl, con ogni probabilità, ha iniziato a fornire parte delle informazioni e dei chiarimenti che Via Nazionale ha chiesto negli ultimi giorni. Bankitalia ha sollecitato una rapida soluzione per la successione dell’amministratore delegato Alessandro Profumo, che si è dimesso il 21 settembre scorso.

In una lettera firmata dal capo della Vigilanza, Stefano Mieli, via Nazionale ha evidenziato che il trasferimento dei poteri al presidente Dieter Rampl, ratificata dal cda, rappresenta «un caso eccezionale» e che, in quanto tale, deve essere «tempestivamente» superato. Nella stessa comunicazione Bankitalia ha chiesto dettagli sulla «modalità di esercizio e articolazione delle deleghe».

Più in generale, la vigilanza ha invitato Unicredit a «individuare tempestivamente una governance aziendale che consenta di ricondurre le attribuzioni dei vari organi ad un assetto stabile e coerente col pieno rispetto delle norme esistenti». Informazioni sono state chieste anche sulla liquidazione assicurata a Profumo: con l’occasione Unicredit «vorrà far conoscere a questo istituto i criteri utilizzati per determinare i compensi riconosciuti al sig. Profumo in relazione alla cessazione dell’incarico e le valutazioni effettuate per assicurare la piena conformità alle indicazioni regolamentari».

Anche riguardo agli acquisti operati dai soci libici, la Banca d’Italia ha chiesto chiarimenti che Unicredit deve ancora fornire. La risposta di Piazza Cordusio circa l’impatto del rafforzamento al 7,5% della compagine azionaria libica sulla governance dell’istituto sarà portata al prossimo cda del 30 settembre. A portare avanti i necessari approfondimenti per mettere a punto la risposta è stato proprio il presidente di UniCredit, Dieter Rampl.

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