Crolla il Banco su nuove ipotesi di aumento

Non cessano i rumors di una possibile ricapitalizzazione del Banco Popolare, più volte smentita dallo stesso consigliere delegato del Banco Popolare Pier Francesco Saviotti. Cui si accompagnano, questa volta, le indiscrezioni sull’eventuale cessione del Credito Bergamasco e della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa e Livorno, che insieme rappresentano il 25% del totale degli attivi della banca. A rilanciare la doppia ipotesi è Milano Finanza, secondo cui le due operazioni sarebbero comunque una alternativa all’altra.

Immediata la reazione del titolo, che a metà mattina scende del 3,12%. Secondo il quotidiano finanziario il Banco avrebbe preso in considerazione la possibilità di vendere le due banche, per le quali da diverse settimane sarebbero in piedi colloqui informali con un primario gruppo francese, e che fino ad oggi non erano mai state ufficialmente inserite nell’elenco degli asset da smettere. L’operazione consentirebbe al banco di aumentare i coefficienti patrimoniali, che continuano a preoccupare il mercato. Il Core Tier 1 dell’istituto è pari al 7,3% post Tremonti-bond, che comunque dovranno essere rimborsati.

Proprio ieri Moody’s ha tagliato il rating sulla solidità finanziaria della banca, abbassandolo da C- a D+. Nello stesso tempo l’agenzia si è detta perplessa sulla possibilità che il Banco decida di privarsi dei suoi gioielli. Stesso giudizio da parte di Equita, che questa mattina ha giudicato “improbabile” la cessione delle due banche citate da Milano Finanza, “perché implicherebbe rinunciare a circa 500 sportelli, pari al 25% del totale”, comportando una sensibile riduzione degli utili. Ecco perché starebbe sempre più prendendo quota l’ipotesi di un aumento, per il quale il Banco avrebbe già avviato i colloqui con Mediobanca e che si aggirerebbe attorno ai 2 miliardi di euro.

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