Unicredit, governance a 2 livelli

Un solo direttore generale. E “gli esclusi” a riporto del primo. Ecco la nuova struttura di governance di Unicredit. Dall’incontro che si è svolto ieri tra i vertici della banca – presenti il presidente Dieter Rampl e il neo-ad Federico Ghizzoni – e il direttore generale di Bankitalia Anna Maria Tarantola è emersa una certezza: non ci saranno due direttori generali, un elemento di opacità che la vigilanza non guarda di buon occhio. Su chi, però, andrà a coprire la carica di nuovo, unico, dg, è ancora rebus. La rosa di nomi, si sa, comprende i nomi dei tre deputy-ceo: Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro.

Le indiscrezioni sulla stampa non si sprecano: Mf parla di un forte calo al fotofinish per Nicastro, che fino all’ultimo era in corsa anche per la carica di ad, sottolineando come Fiorentino sembra essere l’unico dei tre a mettere d’accordo tutti. Secondo il Corriere della Sera, invece, a Fiorentino potrebbe andare un ruolo di spicco anche se non necessariamente da direttore. Per il Messaggero invece il nuovo dg sarà Roberto Nicastro. Fiorentino diventerebbe chief operatine officer e per Ermotti si profilano deleghe a riporto sulle attività di corporate&investment banking.

Un’unica cosa è certa: Ghizzoni parte oggi per Washington, dove iniziano i lavori del fondo monetario e dove incontreranno il governatore Mario Draghi. Come sottolinea il Corsera, se nel weekend dovesse scegliere sul nome del nuovo dg, la prossima settimana saranno convocati i comitati e i consigli. Se la riflessione dovesse impegnare più a lungo, c’è un consiglio in calendario il 22 ottobre.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: