Consulenti – Conta l’educazione

Di Fabio Perna – Studio di consulenza finanziaria indipendente Tivoli Service, tratto dal blog di Nafop.

Il tema dell’educazione finanziaria è spesso ricorrente in tanti interventi soprattutto delle nostre Autorità di Vigilanza che hanno ben compreso come la globalizzazione in atto anche nel mercato finanziario permette di accedere  ormai a migliaia di prodotti attraverso i più disparati canali esponendo il risparmiatore al rischio di acquisire qualcosa non proprio consono alle proprie caratteristiche, a causa di una scarsa conoscenza o capacità di analizzare lo strumento, con la possibilità di un uso distorto se non addirittura dannoso.

Alla base di ciò ovviamente vi è la cultura finanziaria ovvero la conoscenza delle regole fondamentali dell’economia, del risparmio, dei principali strumenti finanziari. La cultura o meglio l’alfabetizzazione finanziaria della popolazione intesa in senso ampio è ormai un tema entrato a pieno tra i compiti principali di un Paese che cura la formazione della propria popolazione: tanti sono i casi internazionali di stanziamenti governativi per campagne di informazione ad hoc piuttosto che l’inserimento dell’educazione finanziaria tra le materie di studio nella scuola dell’obbligo al fine di dare una cultura nel settore economico-finanziario già dall’età scolare. L’ultimo esempio in ordine di tempo è quello della Svizzera dove la Banca Centrale ha provveduto allo stanziamento di un milione di euro destinato all’educazione finanziaria per i giovani elvetici con programmi destinati sia agli studenti che ai loro insegnanti.

Nel nostro Paese il tema stenta a decollare:  proprio in questi giorni il disegno di legge in materia di educazione finanziaria è tornato in Commissione dopo essere stato cancellato dall’agenda del Consiglio dei Ministri.
Eppure prima dell’estate le principali Autorità di Vigilanza (Banca d’Italia, Consob, Covip, Isvap, Agcm) hanno firmato un protocollo d’intesa al fine di promuovere l’educazione finanziaria nel nostro Paese partendo dall’assunto, riportiamo testualmente, che “un’ampia fascia della popolazione è in una situazione di analfabetismo finanziario”. Come consulenti finanziari indipendenti constatiamo quotidianamente questa situazione soprattutto in occasione di incontri con potenziali clienti  alla ricerca di nozioni basilari che permettano di approcciare con minore diffidenza e timore scelte in materia di risparmio, di investimento, di previdenza, piuttosto che legate alla sottoscrizione di un mutuo.

Ed è per questo che, insieme con il nostro quotidiano lavoro di informazione, prima ancora che di assistenza, proponiamo in tutta Italia in occasione della Settimana dell’Investitore ( in programma dal prossimo 16 al 24 ottobre),  tante iniziative gratuite di informazione e formazione in materia finanziaria. Lo scopo principale è proprio la diffusione di quell’educazione finanziaria che tante persone ci richiedono quotidianamente e che anche gli Organi Istituzionali reputano un’importante valore di conoscenza.
 

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