SocGen boccia le banche italiane

Giro di vite sulle banche italiane. La “stangata” arriva da Société Générale, che in un report intitolato “Banche italiane, una storia di distruzione di valore”, fa le pulci agli istituti di credito del Paese.

E il giudizio, da cui si salva solo Intesa Sanpaolo, è tranchant: “Negli ultimi cinque anni – si legge nel report – i team manageriali delle banche italiane hanno avuto un debole track record in termini di creazione del valore rispetto al settore europeo con l’eccezione di Intesa Sanpaolo”.

Il ragionamento degli esperti è il seguente: dal 2005 a oggi la distruzione di valore, intesa come variazione della capitalizzazione corretta alla luce delle acquisizioni, degli aumenti di capitale, del sostegno statale, delle cessioni e dei dividendi, è di 87 miliardi di euro (-52,7% in termini assoluti e -14% rispetto all’indice settoriale).

Le banche italiane soffrono dell’attuale congiuntura economica proprio perché essendo più legate alle attività tradizionali rispetto a molte competitors europee risultano maggiormente dipendenti ai tassi di interesse. Di qui lo scostamento rispetto all’Eurostoxx bancario da inizio anno (-15%). Più recentemente, si legge nel report, “la performance si è raddrizzata per via del leggero incremento dell’Euribor”. Di conseguenza gli analisti riducono la posizione di sottopeso anche se, sottolineano, “è prematuro passare a un rating di overweight”.

Sul fronte dei singoli titoli, gli analisti hanno abbassato il rating per Unicredit (da hold a sell con tp a 1,7 euro da 2,1 euro), per Banco Popolare (passa a sell con tp a 4 euro da 5,7 euro). Promossa Intesa, che passa da hold a buy, con prezzo obiettivo di 3,1 euro (da 2,5).

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