Finanza e regole, Draghi riunisce il Fsb

Introduzione molto graduale dei requisiti di liquidità per le banche e soprattutto rinvio alla metà dell’anno prossimo della lista degli istituti “troppo grandi per fallire” e delle misure di maggior protezione che dovranno adottare per evitare di dover essere salvati con denaro pubblico come è avvenuto nella recente crisi.

Dopo l’approvazione a settembre dei controversi requisiti di capitale delle banche, detti di Basilea 3, il Comitato di Basilea, che raggruppa le autorità di vigilanza di 27 paesi, ha messo a punto ieri altri dettagli sui criteri di liquidità. Il lavoro, in vista degli incontri del weekend, verrà definito oggi in una riunione plenaria del Financial Stability Board. Toccherà poi al suo presidente, il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, riferire al G-20, che aveva dato mandato all’Fsb di metter mano alla ridefinizione delle regole, per ottenere l’avallo politico alle conclusioni dei tecnici.

Le polemiche tuttavia non sono mancate: da chi ritiene che l’introduzione diluita su un lungo numero di anni delle nuove regole lasci vulnerabile il sistema a una prossima crisi che possa verificarsi prima della loro applicazione concreta; a chi invece, comprese le banche, molte associazioni di imprese e i politici di diversi paesi, è convinto che la stretta sul capitale e le altre norme prudenziali possano produrre una frenata del credito e quindi soffocare la ripresa economica.

 

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