Moody’s bacchetta (di nuovo) le banche italiane

Moody’s torna a bacchettare il sistema bancario italiano. E, ancora una volta, il tallone d’Achille resta la bassa redditività: “Le prospettive del sistema bancario italiano – si legge nell’ultimo rapporto firmato da Carlo Gori, vice president e senior analyst – restano negative a causa delle modeste proiezioni a breve termine di redditività e del protrarsi del quadro operativo sfavorevole”.

L’agenzia di rating punta il dito anche sui livelli di patrimonializzazione: “Oltre alla scarsa redditività – prosegue Gori – le previsioni sono influenzate dai bassi livelli di capitale e riserve delle banche italiane, insufficienti a far fronte ai crescenti problemi connessi alla qualità degli attivi”. Poichè per i prossimi due o tre anni Moody’s prevede una crescita economica estremamente modesta, è probabile che a breve termine la qualità degli attivi delle banche italiane possa subire un ulteriore deterioramento, in quanto il quadro congiunturale debole è destinato a influire negativamente sulla capacità dei debitori di ripagare i prestiti.

“Viste le poco incoraggianti prospettive economiche, Moody’s prevede che gli utili delle banche continueranno a subire pressioni negative nei trimestri a venire, per effetto dell’aumento del costo del credito e della forte compressione del margine d’interesse netto. Inoltre, la frammentarietà del sistema bancario italiano, caratterizzato da strutture di costo relativamente rigide e da un limitato potenziale di crescita, continuerà probabilmente a costituire un ostacolo strutturale al recupero della redditività degli istituti”, osserva Gori. L’outlook negativo si riflette anche sui rating di solidità finanziaria individuale (Bfsr) di varie banche italiane, in particolare in termini di attività ponderate per il rischio. Tuttavia, sebbene le deludenti prospettive dei rating di numerosi istituti rispecchino le criticità esistenti, per Moody’s gli istituti italiani beneficerebbero della disponibilità del governo di giungere in loro soccorso in caso di bisogno. Per questo motivo l’outlook di molti rating sui depositi e sui titoli di debito è stabile.

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