Draghi, no ai rapporti tra banche e politica

No alle banche condizionate dalla politica. E’ vietato tornare indietro. E’ questo il messaggio mandato dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi nel corso della Giornata Mondiale del Risparmio. Draghi ha ricordato che non meno di vent’anni fa il sistema bancario pubblico era caratterizzato da rapporti tra banche e politica che si sono rivelati “deleteri per il costume civile”.  Per questo è importante non ricreare le condizioni per quello scenario. “Da queste logiche” ha continuato Draghi “siamo usciti con grande consapevolezza e sforzo: nessuno vuole tornare indietro”.

Anche per questo il governatore della Banca d’Italia ritiene “necessario che, quale che sia l’assetto prescelto, siano fissate senza ambiguità le linee di riporto e di comando” all’interno delle banche. Per Draghi devono essere assicurati “efficaci flussi di informazione da e verso il vertice; stabilite in modo trasparente le responsabilità degli organi societari e dei singoli livelli manageriali”

Il numero uno di Bankitalia si è rivolto anche alle Fondazioni ritenute cruciali in quanto azionisti stabili delle banche. Ma proprio per questo, secondo Draghi, le fondazioni “dovranno impegnarsi su tre fronti fondamentali: la loro stessa governance, la ricapitalizzazione delle banche, l’autodisciplina nel rapporto con il management di queste ultime”.

Infine, non è mancato un messaggio per il ministro Tremonti. La legge italiana “su svalutazioni e perdite su crediti ha incoraggiato appostamenti di bilancio non più totalmente riconosciuti come capitale nelle nuove regole di Basilea” ha afferma Draghi aggiungendo che “occorre lavorare nei prossimi mesi” per individuare una soluzione in grado di contemperare “l’esigenza di evitare un chiaro svantaggio competitivo per i nostri intermediari con quella di salvaguardare i conti pubblici nel medio periodo”. Questa disciplina fiscale penalizza le banche nostrane in vista di Basilea 3.

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