Fondi comuni, la differenza è nei promotori

I migliori alleati dei fondi comuni rimangono i promotori finanziari. I dati della ricerca “I fondi comuni nel portafoglio delle famiglie italiane”, condotta dall’ufficio studi di Assogestioni, evidenziano in maniera netta lo stretto rapporto ancora oggi esistente tra reti distributive e fondi comuni.

Secondo l’indagine, infatti, tra i sottoscrittori che si affidano alle reti di promotori finanziari risulta nettamente più elevata la probabilità di possedere due o più fondi comuni (+13% rispetto alle altre reti distributive). In generale, considerando i 6,64 milioni di sottoscrittori che, secondo l’indagine, hanno investito in fondi comuni, solo 1/3 detiene più di uno strumento. E spesso questa scelta è determinata dalla presenza di un servizio di consulenza  offerto dai promotori finanziari.

Non solo. Considerando la tipologia dei fondi selezionati emerge una correlazione forte anche tra l’investimento in fondi azionari e la presenza di un promotore finanziario. L’ufficio studi di Assogestioni, infatti, rivela che la possibilità di inserire in portafoglio un prodotto azionario è più alta del 19% per i clienti dei promotori finanziari. E tra i clienti dei promotori il peso di chi sceglie portafogli a prevalente contenuto azionario (25%) risulta più che doppio rispetto all’analogo indicatore relativao ai clienti degli sportelli bancari (11%). Quando invece si considerano i portafogli di tipo obbligazionario lo scenario non cambia molto. In entrambi i casi (banche e pf) la possibilità di possedere portafogli prevalentemente obbligazionari è pari al 27% circa.

Infine poter contare sulla consulenza di un promotore finanziario, rende meno probabile la detenzione di un fondo di liquidità (-8% rispetto a chi si affida al mondo delle banche).

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