Regolamento Consob, per Anasf un passo indietro

Oggi la Consob ha proposto alcune modifiche alle attività dei promotori finanziari. Prima di tutto, ora si legge, “i promotori finanziari devono comportarsi con diligenza e trasparenza. Essi devono osservare le disposizioni legislative e regolamentari relative alle loro attività e a quella della categoria del soggetto abilitato per conto del quale operano”. In poche parole, la Consob non farà più affidamento sui codici di autodisciplina e i condici interni di comportamento, elemento che l’Anasf giudica inaccettabile.

“L’eliminazione del riferimento alle fonti di autonomia appare non comprensibile con specifico riguardo al codice di autodisciplina dei promotori finanziari. Per esso, in particolare, risulta del tutto non pertinente la motivazione che si legge nel commento alla proposta di modifica. E infatti, il rilievo che “le regole contenute nei predetti codici sono presidiate dai sistemi di controllo interno previsti dal Regolamento Congiunto Banca d’Italia / Consob per gli intermediari”, se vale per i codici di autodisciplina degli intermediari per cui i promotori finanziari operano e per i i codici interni di comportamento degli intermediari per cui i promotori finanziarioperano, secondo l’Anasf, non vale neppure formalmente nemmenop per il codice di autodisciplina dei promotori finanziari. Eliminare il riferimento a tale codice risulterebbe, perciò, doppiamente ingiustificato.

Inoltre, secondo la Consob, il promotore non può utilizzare i codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza del cliente o del potenziale cliente o comunque al medesimo collegati, salvo che il contratto stipulato dall’intermediario con il cliente lo preveda e sempre che vi sia il preventivo, espresso e specifico consenso scritto del cliente all’utilizzo dei codici da
parte del promotore. Inoltre l’utilizzo deve avvenire secondo la Consob con modalità tali da far constatare all’intermediario l’impiego dei codici da parte del promotore.

Anche in questo caso l’Anasf non è d’accordo. “Relativamente alla previsione di concedere ai promotori finanziari la possibilità, a discrezione degli intermediari, di utilizzare i codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza dei clienti, Anasf esprime la propria contrarietà”. “Tale utilizzo”, si legge, “non risulta assolutamente necessario all’ambito di attività del promotore finanziario, e può diventare fonte di contenziosi che non è utile favorire in alcun modo. Le precauzioni, previste nella proposta di modifica, non si reputano sufficienti ad attenuare rischi di conseguenze fortemente negative nel rapporto con i risparmiatori. Consentire ai promotori finanziari di accedere per via telematica ai rapporti di pertinenza dei clienti potrebbe rendere fortemente opaca la natura dell’attività svolta dal promotore finanziario nei confronti del risparmiatore, contrariamente alle logiche di trasparenza che muovono costantemente le ultime riforme legislative. La tutela massima del risparmiatore è prioritaria per la nostra Associazione e auspichiamo pertanto che la modifica in oggetto venga eliminata”.

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