La Fed taglia le stime di crescita

La fiducia è davvero poca, anche oltreoceano. Lo rivelano i verbali dell’ultimo incontro del FOMC, il Comitato di politica monetaria della FED, ripresi da Teleborsa, dove si è deciso di lanciare un vasto programma di quantitative easing, fortemente contestato dalla comunità economica internazionale.

E non c’è accordo neanche in seno alla banca centrale statunitense. Ancora una volta Thomas Hoenig, Presidente della FED di Kansas City, si è opposto ad una manovra giudicata eccessivamente espansiva. Perchè? Hoeing ritiene che l’operazione produrrà benefici trascurabili a fronte di un notevole aumento dei rischi, ma il principale riguarda i livelli di inflazione di lungo periodo. Tuttavia, la FED mantiene ferme le sue previsioni di un’inflazione inferiore al target del 2% sino al 2013.

Per il resto, la banca centrale statunitense ha drasticamente tagliato le stime di crescita economica degli Stati Uniti per il 2011 e aumentato notevolmente quelle sulla disoccupazione. Il Prodotto Interno Lordo statunitense salirà il prossimo anno del 3-3,6%, a fronte dell’aumento del 3,5-4,2% stimato a giugno. Il tasso di disoccupazione scenderà tra l’8,9% e il 9% dall’attuale 9,6% grazie ai timidi segnali di ripresa, ma meno di quanto prospettato in precedenza. Sempre ad inizio estate, infatti, la Banca centrale statunitense aveva stimato un tasso di senza lavoro in calo all’8,5%.

La sforbiciata non risparmia neanche l’anno in corso e il 2012: tra due anni il tasso di disoccupazione non scenderà più al 7,3% ma si attesterà attorno all’8%. Quest’anno, invece, dovrebbe chiudersi con un PIL al 2,4-2,5%. In precedenza era stato stimato un miglioramento tra il 3% e il 3,5%.

Le Minutes del FOMC, peraltro, hanno oscurato una giornata piuttosto positiva per il Presidente USA, Barack Obama, che per una volta ha potuto commentare con sollievo i dati sul PIL pubblicati ieri dal Dipartimento del Commercio americano. La crescita nel terzo trimestre è stata più forte del previsto, allentando un po’ l’imbarazzo del giovanissimo Presidente americano, che recentemente aveva dovuto incassare una serie di notizie negative dall’economia a stelle e strisce. Ma Obama spinge sull’acceleratore, anche guardando alle elezioni del 2012, e dice al popolo americano: “Dobbiamo fare di più”. Una esortazione che suona stonata, dato che verrebbe da chiedersi “Come si può fare di più dello stampare moneta, ultima spiaggia per la politica monetaria?” Al momento non è dato saperlo ma staremo a vedere se la FED e la Casa Bianca vedono più lontano dei comuni mortali.
 

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