Bri: boom mercato cambi, calano i bond, i derivati ripartono

Il comparto valutario ha registrato una crescita del 20% degli scambi dal 2007, arrivando a raccogliere transazioni per 4.000 miliardi di euro all’aprile scorso. È quanto emerge dai dati diffusi dalla Bri (la Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea), ripresa da Ansa, che sottolinea come la crescita sia “imputabile in larga misura alla maggiore attività di negoziazione di istituzioni finanziarie diverse dagli operatori dichiaranti”, nella quale rientrano anche “le operazioni tramite i maggiori dealer e le attività online degli investitori privati”.

In altre parole, il boom dell’attività su dollaro, euro e yen, deve dire grazie anche alla crescita delle negoziazioni di tipo elettronico, con un sempre maggior numero di operatori ‘fai-da-tè con i conti correnti online delle rispettive banche. Il rapporto della Bri ha però messo in mostra anche una ripresa delle emissioni di titoli di debito internazionali nel terzo trimestre del 2010, subito dopo “il drastico calo” registrato nel trimestre precedente e strettamente collegato alla crisi del debito sovrano in Europa. Le emissioni sono aumentate fino ad un valore di 1.934 miliardi di dollari, il 15% in più del secondo periodo dall’anno. Andamento opposto, invece, per i derivati, che hanno mostrato una flessione del 3%, con quelli sul rischio di credito (i credit default swaps) si sono praticamente dimezzati rispetto ai massimi del 2007.

Sul fronte bancario, invece, calano ancora i finanziamenti delle banche verso i Paesi europei periferici, i cosiddetti Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna), con le banche italiane che si confermano relativamente poco esposte nei confronti di tali Stati. Si conferma quindi la difficoltà di reperire risorse da parte di Stati in difficoltà, che vedono progressivamente chiudersi i rubinetti del credito bancario. La soluzione di un eurobond, però, non sembra quella vincente: “non risolve i problemi strutturali”, ha dichiarato il membro del board della Bce, Juergen Stark, sottolineando che il compito dell’istituto di Francoforte non è quello di sostenere o indirizzare le politiche di bilancio dei paesi in difficoltà. Un’altra dichiarazione di fedeltà all’euro arriva invece dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble: “Quelli che scommettono i loro soldi contro l’euro perderanno”. Il ministro ha aggiunto che il Consiglio europeo in programma questa settimana a Bruxelles approverà un meccanismo permanente di contrasto alla crisi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!