La vita è breve, bando alla mediocrità

La vita è strana, oltre ad essere fin troppo corta. Per Krls Network of Business Ethics il livello di evasione delle imposte in Italia è eccezionale, raggiungendo il 54,5% del reddito imponibile (se tutti pagassero le tasse nel2010 il fisco si recupererebbe di colpo 159 miliardi di euro rispetto alla situazione attuale) ma in Italia nessuno sembra preoccuparsene. Il governo non governa, ma nessuno paventa eccessivamente la crisi politica, istituzionale, economica e morale che il paese attraversa, a cominciare da Piazza Affari. I giornali e i telegiornali non informano, leggono veline o proclami a seconda della convenienza, ma i loro spettatori ormai neppure ci fanno caso. Coloro che dovrebbero tutelare il risparmio pubblico raramente lo tutelano, ma i risparmiatori non riescono a trovare alcuna soluzione alternativa, sempre che la cerchino.

 

La vita è pur tuttavia breve, oltre che fin troppo strana. Così forse sarebbe il caso di non perdere tempo in mediocrità di ogni genere e agire, i mediocri rubano vita (soldi, attenzioni, sentimenti) ai migliori da sempre e in questo l’Italia non fa eccezione, anzi. Mediocri politici rubano il futuro del paese, mediocri manager e banchieri rubano utili ai loro azionisti, mediocri professionisti rubano tempo e risorse a imprese e imprenditori, mediocri venditori rubano qualità e prezzi alla loro clientela, mediocri cittadini rubano spazio e risorse, fisiche economiche e morali a tutti gli altri cittadini. 

 

Il conto ciascuno lo paga alla fine: alla fine di un rapporto di lavoro, alla fine di un rapporto personale, alla fine della propria vita. E come nella parabola evangelica chi non ha saputo coltivare i propri talenti, chi ha assistito senza reagire allo sciupio altrui, chi si è reso complice di piccoli e grandi mediocrità, truffe, evasioni fiscali, furti e furtarelli, paga alla fine il conto più alto. Perché ha sprecato la sua vita e i suoi talenti, quando avrebbe potuto impegnarsi per usarli al meglio e costruire qualcosa per sé e per gli altri, siano gli “altri” amici, parenti, clienti o semplicemente il prossimo indistinto.

 

Anziché piangersi addosso, antico vizio italico, sarebbe dunque meglio darsi da fare, impegnarsi ciascuno per cercare di migliorare le cose iniziando col non tollerare la mediocrità altrui. Basta con mediocri manager, mediocri mandanti, mediocri legislatori. La cui mediocrità mette a rischio la professione (non solo ma anche) dei promotori e consulenti finanziari italiani. Ma anche basta coi mediocri promotori e consulenti che si lamentano davanti al cliente di non poter fare nulla e davanti a manager e mandanti di trovarsi a dover affrontare le rimostranze della clientela.

 

Essere vasi di coccio tra vasi di ferro non è una sorte inevitabile, è una scelta di vita che ciascuno può mantenere o cambiare ogni giorno, con coerenza. Forse sarebbe il caso di iniziare a capirlo, forse l’anno prossimo non saremmo più un esempio negativo per Krls Network of Business Ethics, forse sarebbe il caso di organizzarsi per dare forza alla protesta, per pretendere e ottenere riforme di cui da anni si parla ma che restano indefinite, per vedere riorganizzazioni da tempo promesso ma che gli interessi incrociati di troppe lobbies continuano a rinviare, per entrare nel XXI secolo infine. Perché la vita è dannatamente corta e rischiamo che a cercare la soluzione ai nostri problemi debbano essere i nostri figli e nipoti prima di quanto si possa immaginare. Se vorrete fornirci i vostri pareri saremo come sempre lieti di ospitarli sulle pagine di Bluerating.

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