Unipol, Abete “Non ero d’accordo con Bankitalia”

Non condividevo l’orientamento di Antonio Fazio e della Banca d’Italia che non erano favorevoli alla maggiore presenza di un’azionista straniero (gli spagnoli del Bbva, ndr) nell’azionariato della Bnl. Con queste parole, riprese da Ansa, il presidente della Bnl (oggi gruppo Bnp Paribas), Luigi Abete, ha risposto davanti al Tribunale di Milano, dove è stato chiamato a testimoniare nell’ambito del processo sul tentativo di scalata dell’istituto di Via Veneto per mano della Unipol di Giovanni Consorte.

“Ho sempre difeso la Bnl nell’interesse degli azionisti”, ha proseguito il banchiere, che ha avuto modo di ricordare come il suo primo incontro con Consorte risale al 19-20 luglio del 2005, ovvero subito dopo l’ufficializzazione pubblica del lancio dell’Opa della compagnia assicurativa di Via Stalingrado in alternativa all’Ops degli spagnoli. L’incontro con Consorte “è stato fissato su mia iniziativa e fu un atto di cortesia istituzionale verso un’azionista rilevante”, ha ricordato il presidente della Bnl. Tornando poi sulle dichiarazioni rese da Consorte che, in una precedente udienza aveva lasciato intendere che la finanziaria dei Della Valle, Dorint, avesse acquistato azioni Bnl con soldi della stessa banca capitolina, Abete ha ribattuto: si tratta «di una storiella metropolitana». Al tempo stesso il banchiere ha ricordato come sia stata la stessa Banca dìItalia, nella persona di Fazio, “in occasione di uno dei nostri incontri, a rappresentarmi la possibilità di individuare dei nomi di investitori interessati a rafforzare il patrimonio della Bnl”. L’ascesa di Della Valle nel capitale della banca «non è stata» quindi «una sorpresa ma una semplice evoluzione di un interesse».

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