Banco Popolare, si rinnovano le partecipazioni

Il consiglio di amministrazione dell’ente torinese, nella riunione di ieri, come ripreso da Ansa, ha deciso di investire circa 20 milioni di euro nell’aumento di capitale dell’istituto guidato da Pier Francesco Saviotti. Il cda, in una nota, ha affermato di aver «valutato positivamente l’operazione per le interessanti prospettive economiche che ne possono derivare». «Tenuto conto del territorio e del settore in cui opera il Banco, l’investimento – spiega la fondazione Crt – dovrà essere contenuto nei limiti di legge per un controvalore di circa 20 milioni di euro, pari allo 0,50% del capitale del Banco e allo 0,65% del total asset (cioè gli attivi, ndr) della Fondazione». L’investimento, che dovrà essere autorizzato dal Tesoro (l’iter è stato avviato), consentirà a Crt di detenere una quota non superiore allo 0,5% del capitale del Banco, limite fissato dal testo unico bancario al possesso azionario nelle banche cooperative. Il tetto potrebbe però essere rimosso per consentire alla Fondazione Cariverona di puntare una cifra 10 volte superiore a quella messa sul piatto dalla Crt, in grado di assorbire il 10% dell’aumento di capitale del Banco e di fare dell’ente guidato da Paolo Biasi il primo socio con una quota del 5% del capitale.

L’operazione, sponsorizzata dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, e assecondata da Biasi, ha raccolto il sostegno del Pd che domani, attraverso il deputato Gianni dal Moro, presenterà in Senato un emendamento al decreto Milleproroghe. Ma decisivo sarà il parere del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che determinerà l’orientamento della maggioranza – che al momento sembra essere freddina – su una norma che potrebbe aprire la strada a una crescita delle fondazioni nelle banche popolari. Oggi intanto è iniziato in borsa il periodo in cui potranno essere trattati ed esercitati i diritti di opzione legati all’aumento del Banco. L’accoglienza del mercato è stata negativa con le azioni che hanno ceduto il 2,90% a 2,34 euro e i diritti – che danno la possibilità di sottoscrivere sette azioni al prezzo di 1,77 euro in cambio di cinque diritti – scivolati del 18,73% a 0,74 euro. Il titolo e il diritto (che da oggi viene negoziato separatamente) valgono 3,09 euro contro un valore dell’azione, inclusiva del diritto, di 3,33 euro alla chiusura di venerdì. La perdita complessiva del Banco nella seduta di oggi è stata dunque di circa il 7%. Un atto di fiducia nei confronti della banca è arrivato da Saviotti che, venerdì scorso, è emerso dalle comunicazioni sull’internal dealing, ha acquistato 22 mila azioni investendo poco più di 66 mila euro.

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