Promotori – Il tris di Colafrancesco

Fideuram ha le carte (un tris) per confermarsi la regina della promozione finanziaria italiana; ora se ne vedranno delle belle con Mediolanum, quella che si può considerare essere la rivale più attiva delle reti nostrane. È questo quello che emerge dall’analisi svolta dalla redazione di BLUERATING, un approfondimento sulle strategie della rete del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha avuto modo di mettere in luce quello che si dovrebbe nascondere dietro le recenti novità in materia di campagna acquisti e non solo. Partiamo dai fatti. Banca Fideuram, la rete di promozione principe del gruppo Intesa Sanpaolo, ha firmato lo scorso 23 dicembre l’accordo per acquistare Banca Sara da Sara Assicurazioni; il gruppo Sara intanto il 12 gennaio ha presentato il piano di riorganizzazione ai sindacati, al fine di individuare 38 dipendenti in esubero, dato che Fideuram richiede che l’organico scenda a 80 dipendenti (attualmente 118).

Il completamento dell’operazione é atteso nei prossimi mesi. A livello formale, dall’operazione sono attese sinergie di costo e di ricavo; l’acquisizione, viene specificato, permetterà a Banca Fideuram di rafforzare la propria leadership nel business della promozione finanziaria mentre le capacità distributive di Banca Sara saranno ulteriormente valorizzate grazie all’integrazione della piattaforma industriale e commerciale di Banca Sara in quella di Banca Fideuram. Per Sara Assicurazioni, la cessione di Banca Sara avviene a valle della decisione del suo consiglio di amministrazione di concentrarsi sul business assicurativo; ed è proprio da quest’ultima considerazione che andiamo a svelare il primo punto di forza: l’organico. Fideuram, che ha già dalla sua il maggior patrimonio gestito (fonte Assoreti) con oltre 58 miliardi di euro, nel corso dell’ultimo hanno è riuscita a mantenere “solido” il numero di promotori finanziari operativo, attualmente pari a 3.107 unità (dato aggiornato a novembre), dalle 3.068 unità di inizio gennaio 2010.

Se a questo andiamo a sommare il numero di promotori di Sanpaolo Invest (1.195) e i possibili nuovi ingressi derivanti dall’acquisizione di Sara, capiamo bene che il gruppo Intesa Sanpaolo ha dalla sua una “forza lavoro” sicuramente in ascesa dal punto di vista numerico. Se invece ci spostiamo sul fronte Mediolanum, i numeri forniti da Assoreti evidenziano un momentaneo calo di consistenza a livello di organico; tra gennaio 2010 (4.819 promotori) e novembre 2010 (4.690 promotori), il gruppo ha “perso” circa il 2,6% delle unità, ovvero 129 family banker (questo dato non indica il turnover interno, ma si limita alla valutazione spicciola dell’organico comunicato mese per mese, sulla cui genesi di formazione non è dato sapere); questo calo potrebbe essere sia il frutto di una scelta di razionalizzazione delle forze (a tutto vantaggio dell’efficienza), piuttosto che rappresentativo di un effettivo momento di difficoltà a livello di ampliamento dell’organico.

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