Promotori – De Rocco, l’architetto del private

Quest’anno compie il decimo anniversario, chiude il 2010 in crescita e pensa a un rafforzamento nel numero di sedi e di professionisti. Parola di Lucio De Rocco, a.d. di Banca Ipibi (nella foto). Il gruppo, costituito come Intra Private Bank, è nato da un nucleo di 50 promotori finanziari che si sono messi insieme con l’obiettivo di diventare una banca boutique per la consulenza, con il principio di essere al servizio del private banker. Banca Ipibi Financial Advisory è controllata al 67% da Banca Intermobiliare e al 20% da Veneto Banca Holding: opera sul territorio nazionale con circa 180 promotori finanziari distribuiti in 40 uffici sul territorio.
Due anni fa avete deciso di cambiare il nome in Banca Ipibi. Ci racconti come siete strutturati…
L’abbiamo fatto per assecondare un modello di sviluppo che riguarda tutto il territorio nazionale dove siamo presenti con 40 uffici. La maggior parte è concentrata nel centro nord ma siamo presenti anche a Napoli e Pescara. Si tratta di uffici dei promotori finanziari dove si svolge l’attività di consulenza e dove loro ricevono la clientela.
La banca ha il centro direzionale a Milano dove operano 50 risorse. La sede più grande, in termini di concentrazione di promotori, è a Roma dove operano circa in 30 e dove recentemente è stata aperta una nuova filiale bancaria con unità di back office per dare risposte più rapide al territorio.
Nell’ambito del modello di business ci sono due tipi di sinergie.
Uno che consente di svolgere servizi in outsourcing: dalla contabilità generale all’assistenza legale, dal sistema dei pagamenti presso reti interbancarie alla parte finanza e alla tesoreria. Questo ci consente di avere una struttura snella a livello di direzione centrale e tutta quanta improntata alla assistenza alla rete. Un’ulteriore sinergia con la controllante Bim e Vbh riguarda l’operatività della clientela che può rivolgersi presso gli sportelli del gruppo per operazioni fisiche di incasso o pagamento e consentire a famiglie o imprese di poter accedere ai finanziamenti creditizi.
Il portafoglio medio di un vostro promotore?
Vicino ai 10 milioni di euro per promotore. Tutti i pf sono soci della banca, partecipano del capitale.
Qual è il punto distintivo della vostra realtà?
La consulenza finanziaria come prodotto principale e un modello di distribuzione cosiddetto dello studio associato. Con questa struttura organizzativa, il promotore finanziario può utilizzare sul territorio dove opera tutte le leve di marketing che sono disponibili, in totale autonomia. Siamo una banca che opera come broker e che non colloca niente di proprio, lavoriamo in architettura aperta, non è presente assolutamente alcun budget di prodotto e una continua ricerca di prodotti finanziari di eccellenza per la cui ricerca è coinvolto un comitato formato da promotori.
La nostra attività di consulenza finanziaria è supportata costantemente da un comitato di investimenti composto da professionisti esterni e si avvale di advisor esterni e di un forte supporto del wealth management di banca Intermobiliare che rappresenta un’eccellenza nello scenario private italiano.
Qual è il portafoglio medio dei vostri clienti?
A partire da 130mila euro. La nostra cultura aziendale nell’ambito della consulenza si distingue per avere un approccio con la clientela di tipo private non tanto perché rivolta solo a clienti con portafogli elevati ma anche per portafogli di dimensioni più ridotte ai quali riserviamo attenzioni specifiche. Vanno dall’assistenza alla pianificazione finanziaria e creditizia fino alla soluzione di qualsiasi problema di tipo fiscale, legale, successorio.
Com’è andato il 2010?
È stato un anno di importante crescita in cui le masse sono aumentate di oltre il 30% così come il numero di clienti (oggi sono quasi 9.000, in rialzo del 20%) e abbiamo ottenuto una crescita di oltre il 50% delle commissioni attive.
Grazie al buon lavoro dei promotori finanziari e alla valida acquisizione di 46 nuovi professionisti che sono venuti da altre reti. Non siamo indirizzati ai neofiti. Durante l’anno abbiamo aperto quattro nuove sedi: Roma, Pavia, Verona, Torino.
Quali sono le prospettive per il 2011?
Crescere ulteriormente sia nel numero dei pf sia nelle sedi. Quest’anno ne abbiamo già aperte due: una a Pescara e l’altra a Cittadella. Vogliamo crescere di dimensione e sulla qualità e stiamo lavorando sull’evoluzione della piattaforma informatica che supporta i pf nella consulenza e automazione dei servizi di distribuzione per facilitare il compito dei promotori. A oggi sono 180, entro la fine dell’anno arriveremo almeno a 200.
Molti consulenti finanziari leggeranno questo articolo. Cosa si sente di dire a quanti fossero interessati alla vostra realtà?
Se un pf desidera fare impresa  in stretta relazione coi centri decisionali e una forte partecipazione alla politica di miglioramento strutturale della banca, questa è la banca che fa per lui.

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