Generali alle grandi manovre

Il presidente del Leone Cesare Geronzi, in un’intervista al Financial Times in edicola oggi, e ripresa da Ansa, ragiona a tutto tondo sulla compagnia del Leone e le sue possibili mosse tornando tra l’altro a respingere come «fuori questione» ogni ipotesi di fusione tra Mediobanca e Generali. Sul fronte finanziario, la compagnia triestina è innanzitutto azionista di riferimento di Banca Generali (con il 65,4%), e ha già indicato in passato che questo potrebbe essere un fronte di ulteriore crescita e lo stesso Geronzi lo ribadisce all’Ft. Ha però ancora l’importante quota di poco sotto il 5% di Intesa Sanpaolo, nonostante sia già stato chiuso l’accordo di bancassicurazione, e possiede una piccola quota a ridosso del 3% anche di Banca Carige.

Il Leone «potrebbe pensare di investire ulteriormente nelle banche italiane», spiega Geronzi, se dovessero aver bisogno di rafforzare il patrimonio per adeguarsi ai requisiti di Basilea 3. Sul fronte delle grandi opere pubbliche, «potrebbe prendere in considerazione il sostegno a progetti infrastrutturali del governo, come il tanto decantato ponte in Sicilia», afferma poi stando alla sintesi del Financial Times. Il banchiere smentisce tra l’altro le speculazioni su tensioni con il group ceo Giovanni Perissinotto, sottolineando anzi di avergli dato «maggiori possibilità di orientare il corso della società e di coordinare le strategie». In Generali, spiega poi, «dobbiamo migliorare la redditività» e i recenti interventi nella governance sono stati assunti per «consolidare un processo decisionale collettivo e operare con maggior efficienza ed efficacia». Viene invece escluso chiaramente un possibile ruolo attivo nel consolidamento del sistema finanziario italiano, visto che passano per Generali – nota il Financial Times – snodi importanti in Intesa Sanpaolo, Rcs MediaGroup e Telecom Italia.

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