Intesa SanPaolo valuta di fare ‘il tagliandò al duale, un sistema di governance ripartito tra consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione. A quattro anni dalla fusione sull’asse Milano-Torino, il presidente del consiglio di sorveglianza della banca Giovanni Bazoli ammette, ripreso da Ansa, che “qualche ritocco” allo statuto si possa fare in parallelo col varo del nuovo piano industriale, che verrà annunciato il prossimo 6 aprile. Il numero uno della Cà de Sass, interpellato sull’argomento dall’ANSA, ha detto: «Siamo convinti che il modello dualistico abbia funzionato molto bene nel primo triennio» post fusione. «Ora che inizia il secondo triennio naturalmente non escludo qualche ritocco e perfezionamento dell’impianto che abbiamo scelto, che resta lo stesso». Secondo alcune fonti l’idea del professore sarebbe quella di andare a migliorare ulteriormente i punti di forza del sistema dualistico, articolato su un consiglio di sorveglianza (espressione dei soci) e un altro di gestione (in mano ai manager guidati da Passera) e rivedere quegli aspetti che col passare degli anni sono apparsi meno necessari.
Non si esclude che per la messa a punto di questo piano possano scendere in campo gli avvocati degli studi Pedersoli e Portale Visconti, da sempre vicini alla banca per questioni di governance. A loro potrebbe essere affidato il compito di analizzare lo statuto e sviluppare degli approfondimenti in merito. Sul tema si era espresso nei mesi scorsi lo stesso Passera. E sgombrando il campo dalle ipotesi di stampa che lo indicavano a favore di un ritorno al sistema di governo societario tradizionale, definendole soltanto «fantasie», aveva aggiunto: «’Il duale di Intesa Sanpaolo funziona bene e grazie a questo sistema abbiamo realizzato la nostra fusione nei tempi e nei modi previsti ed è sempre anche grazie al duale che siamo passati attraverso una gravissima crisi finanziaria globale con le nostre forze e rispettando gli impegni presi».