Promotori – Ubi Banca, le commissioni calano, ma la raccolta è in ripresa

La raccolta diretta si attesta a 106,8 miliardi di euro, in crescita del 9,8% rispetto al 2009.
Nel dettaglio, la componente relativa ai debiti verso clientela è risultata in crescita dell’11% anno su anno a
58,7 miliardi di euro evidenziando una sostanziale stabilità delle voci relative ai conti correnti, ai depositi
vincolati e ai pronti contro termine di pertinenza della clientela pari a 49,4 miliardi mentre i pronti contro
termine con la Cassa di Compensazione e Garanzia, come già indicato nei precedenti comunicati, risultano in
crescita a 9,2 miliardi (3,5 miliardi a fine 2009) per effetto del loro utilizzo per finanziare la posizione
assunta, a giugno 2010, in titoli governativi italiani nell’ambito della manovra di rafforzamento della
redditività del Gruppo.
La componente relativa ai titoli in circolazione ha mostrato un incremento dell’8,4% anno su anno a 48,1
miliardi di euro. L’aggregato nel 2010 ha beneficiato dell’incremento della raccolta istituzionale sia a mediolungo
termine (Covered bonds pari a 3,8 miliardi di euro al 31 dicembre 2010 rispetto a 2 miliardi al
dicembre 2009) che a breve termine (Euro Commercial Paper e certificati di deposito francesi pari a 3,4
miliardi di euro al 31 dicembre 2010 rispetto a 2,4 miliardi al 31 dicembre 2009).
Nell’esercizio sono state effettuate emissioni istituzionali a medio-lungo termine per 3,5 miliardi di euro (di
cui 1,75 miliardi di Covered Bonds e 1,7 miliardi di obbligazioni EMTN) a fronte di 1,7 miliardi di titoli
EMTN in scadenza.
In aumento anche la raccolta attraverso prestiti obbligazionari retail, salita a 27,6 miliardi di euro dai 25,9
miliardi di fine 2009.

Si sottolinea infine che,

Le commissioni nette risultano in modesta contrazione rispetto al 2009 (-2,4% a 1.185,3 milioni di euro).
Si rammenta peraltro che il 2009 beneficiava dell’apporto di maggiori commissioni per 13,3 milioni riferite
all’attività di banca depositaria, ceduta nel maggio 2010 a RBC Dexia. A parità di perimetro, le commissioni
nette risulterebbero in diminuzione dell’1,3%.
All’interno dell’aggregato, si conferma la buona evoluzione delle commissioni relative al comparto titoli,
cresciute di circa 19 milioni (a 593,5 milioni di euro dai 574,5 del 2009 che però beneficiavano dell’apporto
della banca depositaria assente nel 2010); si è contratto il contributo della voce “altri servizi” (-32,5 milioni
di cui -45,7 riferito al minor contributo della Commissione di messa a Disposizione Fondi rispetto al
precedente impianto commissionale creditizio da questa sostituito nel luglio 2009 in concomitanza con
l’abolizione della Commissione di Massimo Scoperto); si riducono anno su anno le commissioni legate
1 A partire dal 1° luglio 2009 è stata introdotta la commissione di messa a disposizioni fondi che ha natura omnicomprensiva e, in ottica
semplificativa, è andata a sostituire, oltre alla commissione di massimo scoperto – CMS -, anche una serie di commissioni applicate ai conti correnti
affidati e non. Il conto economico riclassificato prevede per tutti i periodi precedenti il 1°luglio 2009, lo scorporo dal margine di interesse (a favore
delle commissioni nette) della commissione di massimo scoperto. all’attività ordinaria (incassi e pagamenti e conti correnti, -17,6 milioni complessivamente) che però risultano in forte ripresa nel quarto trimestre dell’esercizio rispetto al terzo (+6,7 milioni di euro).
A livello annuale, il contributo al risultato delle commissioni su collocamento di prodotti obbligazionari di
terzi rimane modesto e complessivamente pari al 4,5% del totale.

Le commissioni nette sono attese in miglioramento nel corso del 2011.
Anche al netto delle commissioni di performance, contabilizzate nel quarto trimestre e pari a 15 milioni di
euro, nonché delle commissioni sul collocamento di prestiti obbligazionari di terzi, le commissioni nette
relative all’attività ordinaria con la clientela hanno segnato una decisa progressione in corso d’anno,
attestandosi a 293 milioni di euro nel quarto trimestre (+11,2%, +3,2% e +6,8%, rispetto al terzo, secondo e
primo trimestre dell’anno).

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