Equiparazione fiscale dei fondi, i vantaggi per i promotori

Angelo Cerea Lista 1 “Promotori e consulenti”

Vorrei riportare la sua domanda in un diverso contesto, chi ha
vantaggio da questa operazione sono esclusivamente le sgr
perché in questo caso si è cancellata un’asimmetria fiscale che
favoriva(?) i fondi di diritto estero. Quindi ora avranno un driver
in più per produrre performance interessanti per i clienti. Se
questo accadrà darà un indubbio vantaggio ai pf e ai loro clienti,.
Non va dimenticato però, che la nostra attività è quella della
“consulenza”, che passa attraverso una corretta relazione con il
cliente/risparmiatore atta ad individuare i suoi bisogni e le sue vere esigenze,
e il fondo comune d’investimento è solo uno degli strumenti da utilizzare.

Sergio Boido Lista 2 “Un mestiere al futuro”

La nostra categoria professionale, quella dei promotori finanziari,
vede nella definitiva armonizzazione fiscale tra fondi di
diritto italiano ed estero, una semplificazione attesa da
tempo, che consentirà a ragione una maggiore trasparenza
nei confronti di tutti gli operatori del mercato, a tutto
vantaggio dei risparmiatori.

Maurizio Bufi Lista 3 “Professionisti tra professionisti”

Credo che l’equiparazione fiscale dei fondi di diritto italiano a
quelli di diritto estero rappresenti per il settore delle sgr nazionali
un risultato fortemente voluto per essere concorrenziali
con le consorelle estere, poiché la tassazione sul maturato,
tipica dei fondi in questione, ha influito sulle capacità gestionali.
Per il promotore finanziario, da sempre collocatore di fondi
di investimento, lo strumento finanziario particolarmente adatto
a costruire portafogli diversificati, tale novità può rappresentare un
interessante occasione per testare i prodotti più performanti, senza
più alibi da parte delle sgr, e quindi rendere un servizio più efficiente alla propria clientela.

Francesco Ragone Lista 4 “Professione e partecipazione”

Siamo contenti che si sia arrivati alla completa equiparazione
fiscale tra fondi di diritto italiano e fondi di diritto estero; sarà più
facile confrontarne l’efficienza e renderà più equo il trattamento
fiscale per il risparmiatore. Questo non basta a far uscire
l’Italia del risparmio gestito da una condizione di minorità, in
quanto la legislazione di altri paesi rende più flessibile e conveniente
impiantare una sicav fuori dai confini nazionali. Oggi i
clienti dei pf hanno nei loro portafogli molto più quote di sicav estere
che di fondi italiani e credo che la situazione non muterà in futuro.

Antonio Abate Lista 5 “Uniti dalla forza delle idee”

Il decreto equipara la tassazione dei fondi d’investimento italiani
e di quelli esteri, rendendo la competizione più vantaggiosa
per i risparmiatori; il passaporto europeo sui fondi consentirà
ad una sgr di uno stato europeo di lanciare prodotti
in Stati diversi dal proprio, aprendo ulteriormente il mercato
alla concorrenza. Per il promotore vedo la possibilità di valutare
con più trasparenza l’operato dei diversi gestori, di
monitorare i prodotti inutili ed inefficienti, di fare meglio la consulenza
sui prodotti.

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