Unicredit, Ghizzoni “Serve risollevare la reputazione delle banche”

Così Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit parla dell’Italia in un’intervista al Sole 24 Ore, ripresa da Ansa, intitolata: «Italia svegliati». «All’estero – sottolinea Ghizzoni – il peso politico e d’immagine dell’Italia non è dei migliori. In positivo, ci apprezzano per gli sforzi di contenimento del debito e per il rigore nella finanza pubblica». Oltre alla reputazione del paese bisogna risollevare quella delle banche che “è bassa ovunque” riconosce il manager. “Eppure io sono convinto di riuscire a far capire che UniCredit è un asset decisivo per il Paese. Serve da parte nostra un’assunzione di responsabilit… e anche di leadership che, se ben esercitata, incide anche sulla reputazione». «Io resto ottimista, perchŠ so che questo Paese ha grandi eccellenze e grandi potenzialit…» ma «bisogna che chi ha posizioni di leadership, come noi in campo bancario – torna a ripetere – si assuma le proprie responsabilit… per il Paese. E bisogna anche farlo in fretta».

Si parla di ruolo di sistema per Unicredit ma Ghizzoni precisa che “prima di tutto vogliamo essere un’impresa che cresce”. Per farlo” spiega l’ad “dobbiamo tenere conto del contesto in cui operiamo”. Fare sistema è non ultimo un modo per rispondere alle critiche dall’estero dove si sente ripetere “che l’Italia è un Paese di invidualisti, che non ha capacità di fare sistema. Un Paese che perde nel confronto con francesi o tedeschi”. Così conferma Ghizzoni va letto l’impegno al fianco di Intesa Sanpaolo per evitare che Parmalat sia acquisita dai francesi di Lactalis. Nel caso Ligresti, ovvero di Premafin e Fondiaria-Sai invece “avevamo l’urgenza di prendere decisioni. Sono soddisfatto dell’accordo raggiunto” commenta Ghizzoni “e ora potremo aiutare nella ristrutturazione di FonSai”.

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