Promotori – Enasarco, l’obbligatorietà che ai pf non va giù

Di Luca Spoldi

Del resto indicare come “previdenza complementare” un contributo obbligatorio all’Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio, che a fronte di 300 mila agenti iscritti e circa 100 mila aziende obbligate alla contribuzione eroga oltre 110 mila pensioni appare come minimo un segno di sottovalutazione. Sottovalutazione dell’intelligenza dei promotori medesimi e delle loro associazioni, che da anni chiedono di non essere “obbligati” a un versamento che per ogni altra categoria viene effettuato sulla base di una libera scelta, tanto più in presenza di un’altrettanto obbligatoria contribuzione all’Inps, gestione commercianti. Ma quanto si paga all’Enasarco? Il 13,5% (equamente diviso tra l’azienda proponente e l’agente nella misura del 6,75% a testa), su tutte le somme dovute a qualsiasi titolo all’agente in forza del rapporto di agenzia (e dunque provvigioni, ma anche eventuali rimborsi spese, premi di produzione o indennità di mancato preavviso). Con un contributo minimo di 789 euro nel caso il contratto d’agenzia qualifichi l’agente come monomandatario (ovvero di 396 euro se lo qualifica come plurimandatario, fermo restando il vincolo di mono mandato per quanto riguarda l’offerta fuori sede di prodotti e servizi finanziari) e un massimale provvigionale di 27.667 euro, cui equivale un contributo annuo totale di 3.735 euro per i monomandatari.

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