Promotori – Tutele contrattuali, sindacati in pressing

Al di là dei singoli contenuti, c’è da chiedersi con quanto interesse gli iscritti seguano le argomentazioni presentate nel corso di questa tornata elettorale, che cosa si aspettino in concreto le migliaia di promotori e agenti dalle associazioni che li rappresentano. “I progetti con i quali l’Anasf cerca di rispondere a questa domanda, – spiega a Bluerating un autorevole esponente del mondo delle associazioni – paiono a taluni annacquati da luoghi comuni, da dichiarazioni di impegno incerte e da problemi organizzativi”. Se traspare in alcune dichiarazioni la disponibilità dell’Anasf ad aprirsi al confronto con altri soggetti, manca ad esempio un esplicito cenno ad un’associazione come Assonova, che pure rappresenta una folta schiera di iscritti all’albo promotori (circa 9.000 associati, in gran parte dipendenti di banca).

“I sindacati dei bancari che sostengono Assonova – prosegue la fonte – appaiono oramai fortemente interessati a far sentire la loro influenza in un settore del lavoro autonomo che riguarda il sistema-banca”. Tornando alle questioni affrontate dall’Anasf vi è poi chi si chiede come mai i promotori, dopo tanti anni, stiano tuttora a rimuginare attorno ai medesimi problemi, trovando “sorprendente che una categoria di lavoratori di alto profilo professionale e intellettuale non sia riuscita in più di trent’anni a trovare strumenti utili per confrontarsi con il mercato in piena autonomia e tali da risultare efficaci sia sul piano degli aspetti istituzionali che su quello delle tutele”. La ragione andrebbe secondo alcuni commentatori ricercata non solo e non tanto nella scarsa attitudine all’aggregazione dimostrata da alcune categorie di lavoratori autonomi, quanto nel tardivo interesse dimostrato dal sindacato del settore bancario verso la figura del promotore finanziario, peraltro entrata da tempo nella realtà del sistema bancario italiano. “Un importante cambiamento appare effettivamente in atto – conclude la fonte contattata da Bluerating – e se l’Anasf non saprà prenderne atto rischia per alcuni di non riuscire ad affrontare ogni aspetto che riguardi tutele contrattuali. Peraltro se si guarda alle funzioni assegnate dalla legge all’Albo PF e al ruolo in esso assunto dall’Anasf, viene difficile pensare che ci possa essere spazio a breve per delle svolte clamorose”.

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