Anasf, la questione dei consiglieri nazionali

Le elezioni sono da poco terminate, ma la partita per la guida dell’Anasf è tutt’altro che conclusa. Sulla scenario sussiste una questione di fondamentale importanza: come andrà a comporsi il prossimo consiglio nazionale? Un elemento fondamentale per capire se ci si troverà di fronte a una linea politica di coesione oppure più definita. Gli scenari sono essenzialmente due.

Il primo, raccolto da una fonte interna alla stessa Anasf, prevede una composizione del prossimo consiglio nazionale così definita: 7 elementi per la Lista 1, 4 per la lista 2, 10 per la lista 3, 2 per la lista 4 e 2 per la lista 5. Stando così le cose, emergerebbe una maggioranza solida per “l’allenza” composta da lista 2 e lista 3, con un totale di 14 consiglieri.

In seconda analisi, ci viene fatto notare da Francesco Ragone e Angelo Cerea che lo Statuto prevede che “la suddivisione dei seggi è predeterminata in proporzione al numero di voti riportati da ciascuna lista, in sede di elezione dei delegati al congresso”. Sic stantibus rebus, al Congresso di Parma i 166 delegati eleggerebbero  8 consiglieri della lista 1, 4 consiglieri della lista 2, 9 consiglieri della lista 3, 2 della lista 4 e 2 della lista 5. Il che significa che alle liste 2 e 3 andrebbero 13 consiglieri su 25. Alla maggioranza si porrebbe quindi un problema di scelta politica, se cioè basarsi su maggioranze molto risicate, oppure optare per una vera gestione collegiale dell’Anasf.

Onde evitare ogni presa di posizione, riportiamo l’articolo di riferimento dello statuto.

Articolo 26
Elezione del Consiglio Nazionale

I Delegati, in sede di Congresso, dopo la conclusione del dibattito, presentano alla Presidenza del Congresso liste di candidati, omologhe alle liste presentate per l’elezione dei Delegati al Congresso, per l’elezione dei componenti il Consiglio Nazionale. Le liste vengono depositate presso la Presidenza del Congresso da uno dei Delegati eletti al Congresso per ogni lista. L’elezione avviene mediante voto segreto nel seggio allestito al Congresso e aperto alla fine dei lavori congressuali.
La suddivisione dei 25 seggi del Consiglio Nazionale è predeterminata in proporzione al numero di voti riportati da ciascuna lista in sede di elezione dei Delegati al Congresso (valgono quindi le medesime logiche dell’accorpamento tra liste?). Si possono indicare fino a un massimo di due preferenze per i candidati della lista votata. Risultano eletti i candidati che nell’ambito di ciascuna lista abbiano riportato il maggior numero di preferenze (non valgono quindi le logiche adottate per l’elezione dei delegati?) sino alla concorrenza dei seggi spettanti alla lista stessa.
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