Promotori – Anasf, i sindacati e la tutela

Di Luca Spoldi

Il nostro precedente articolo su promotori e tutela sindacale, in cui riportavamo tra l’altro la notizia, dataci da una fonte interna al mondo delle associazioni, secondo cui i sindacati dei bancari che sostengono Assonova vogliono provare a far sentire la loro influenza nell’ambito della promozione finanziaria. Un settore del lavoro autonomo che del resto riguarda sempre più da vicino il “sistema-banca”, ha generato alcune riflessioni da parte di un nostro lettore, Mauro Zippo, che riteniamo interessanti e dunque vogliamo riproporvi per stimolare un più ampio dibattito sulle pagine o nei commenti di Bluerating. Zippo premette di avere “una certa esperienza di vita associativa in Anasf”, esperienze in Commissione Regionale per l’Albo Pf e in Comitato Regionale Pf dal 1984” e di essere un “attivista proprio sul fronte della difficile tutela del Pf”. Ebbene: secondo il nostro lettore quando si parla di “tutela”, lo slogan ricorrente sarebbe quello secondo cui un promotore finanziario “è un imprenditore e in quanto tale non manifesta intenti sindacali, né li richiede alla sua associazione”.

“La difficoltà a presidiare i suoi interessi nei confronti di controparti aziendali e istituzionali sta nella chiave di lettura data al termine sindacale”, prosegue Zippo, che poi si domanda: “Ma Confindustria non è un sindacato? E cosa dire di Confcommercio o di altri, se no che sono un sindacato?” E quindi dov’è il problema? Il problema, conclude il lettore, starebbe “nel fatto che creiamo liste elettorali aziendali che nelle aziende trovano l’appoggio e le referenze. Nel momento in cui la dirigenza di Anasf dovesse passare “dal dire al fare”, si vedrebbe presentare il conto: una strategia di non belligeranza con le mandanti. Perché Anasf non è un sindacato”. E quindi noi, a questo punto, crediamo sia opportuno rilanciare la palla ai lettori: è necessaria la presenza di un sindacato per dei lavoratori autonomi come i promotori finanziari, o questo ruolo è più opportuno vada svolto da un’associazione di categoria come l’Anasf? A voi, come sempre, la parola.

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